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In vista delle elezioni del [[6 aprile]] [[1924]] Mussolini farà approvare una nuova legge elettorale (c.d. "[[Legge Acerbo]]") che avrebbe dato i tre quinti dei seggi alla lista che avesse raccolto il 40% dei voti. Il ''listone'' guidato da Mussolini otterrà il 64,9% dei voti.<ref name="matteotti">{{Cita web|http://carlimoretti.files.wordpress.com/2009/05/vicende-storico-costituzionali.ppt|accesso=30-1-2010|titolo=Vicende storico-costituzionali}}</ref>
Subito dopo i risultati elettorali, arrivano numerose critiche riguardo la regolarità delle elezioni (come, ad esempio, da parte di [[Giacomo Matteotti]], rapito e ucciso qualche giorno dopo).<ref name="matteotti"/>
Successivamente, dopo un discorso in Parlamento, Mussolini si dichiara [[dittatore]]. Nel biennio [[1925]]-[[1926]] vengono emanati una serie di provvedimenti liberticidi e viene creato un ''Tribunale speciale'' con amplissimi poteri, in grado di mandare al confino con un semplice provvedimento amministrativo le persone sgradite al regime.
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[[File:Benito Mussolini and Adolf Hitler.jpg|thumb|left|[[Benito Mussolini]] con [[Adolf Hitler]]]]
Dopo le conquiste di Hitler di [[Austria]], [[Sudeti]], [[Cecoslovacchia]] e le imprese militari italiane in [[Etiopia]] ed [[Albania]] ([[1938]]), il [[22 maggio]] [[1939]] viene firmato il [[Patto d'Acciaio]] tra [[Germania nazista|Germania]] e Italia.
Il [[10 giugno]] [[1940]] l'Italia
Molte difficoltà militari però
▲Il [[10 giugno]] [[1940]] l'Italia entrò nella [[Seconda guerra mondiale]] come alleata della Germania contro [[Francia]] e [[Regno Unito]]. Nel [[1941]] fu dichiarata guerra all'[[Unione Sovietica]] e con l'[[Impero giapponese]] agli [[Stati Uniti d'America]].
▲Molte difficoltà militari però colpirono [[Mussolini]]. Il [[24 luglio]] [[1943]] si riunì il [[Gran Consiglio del Fascismo]] e il mattino seguente il duce venne sfiduciato. [[Vittorio Emanuele III]] decise quindi di sostituirlo a capo del governo con [[Pietro Badoglio]]. Proprio mentre si trovava a colloquio con il re, Mussolini venne arrestato. Il Paese si trovò nel caos e diviso in due: il [[Regno del Sud]] a fianco degli alleati contro la Germania e la [[Repubblica Sociale Italiana]], formata dai reduci fascisti. Di fatto, erano entrambi due stati-fantoccio, rispettivamente degli anglo-americani e dei tedeschi. In questo quadro drammatico, nacquero però le prime [[partigiano|formazioni partigiane]] che con la [[Resistenza italiana|Resistenza]], soprattutto nel centro-nord, diedero vita al primo nucleo dell'Italia libera. Nell'aprile del [[1945]] le forze nazi-fasciste vennero sconfitte.
Il numero di [[Conteggio delle vittime della seconda guerra mondiale per nazione|italiani morti]] a causa della guerra
▲La fine della guerra vide l'Italia in condizioni critiche: i combattimenti ed i bombardamenti aerei avevano ridotto molte città e paesi a cumuli di macerie, le principali vie di comunicazione erano interrotte.<ref>{{Cita web|url=http://www.insmli.it/pubblicazioni/86/l_ItalianellaSecondaguerramondialeenellaResistenza.pdf|accesso=30-1-2010|titolo=L'Italia nella seconda guerra mondiale}}</ref>
▲Il numero di [[Conteggio delle vittime della seconda guerra mondiale per nazione|italiani morti]] a causa della guerra fu molto elevato: sono stimati tra 415.000 (di cui 330.000 militari e 85.000 civili)<ref>{{cita|De Martino||De Martino, 2005}}</ref> e 443.000 morti,<ref>Secondo il rapporto ''Morti e dispersi per cause belliche negli anni 1940-45'', compilato nel 1957 da ''Roma: Istituto Centrale Statistica'' i morti militari furono 291.376, di cui 204.346 prima dell'armistizio (66.686 morti in battaglia o per ferite, 111.579 dispersi certificati morti e 26.081 morti per cause non belliche) e 87.030 dopo l'armistizio (42.916 morti in battaglia o per ferite, 19.840 dispersi certificati morti e 24.274 morti per cause non belliche), i prigionieri morti sono inclusi in questo elenco. I civili morti sono stati 153.147 (123.119 dopo l'armistizio) inclusi 61.432 in attacchi aerei (42.613 dopo l'armistizio). Per ulteriori approfondimento si veda [http://www.demographic-research.org/ qui]. A questi vanno aggiunti 15.000 soldati africani coscritti. Sono incluse le 64.000 vittime delle repressioni e genocidi nazisti (tra cui 30.000 prigionieri). I morti militari dopo l'armistizio includono 5.927 schierati con gli alleati, 17.166 partigiani e 13.000 della [[Repubblica Sociale Italiana]]. 1.000 persone del popolo [[Rom (popolo)|rom]] e 8.562 ebrei morirono.</ref> stimando che la popolazione italiana all'inizio del conflitto fosse di 43.800.000 persone si arriva conteggiare circa una vittima ogni 100 italiani.
=== Dalla nascita della Repubblica ai giorni nostri (1946–2010) ===
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