Assedio di Metz: differenze tra le versioni

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|schieramento1=[[Secondo impero francese]]
|schieramento2=[[Prussia]]
|comandante1=[[François Achille Bazaine]]<ref> Bazaine si arrese di sua volontà poco prima della conclusione dei combattimenti</ref>
|comandante2=[[Federico Carlo di Prussia]]
|effettivi1=180.000 uomini
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Dopo aver impedito l'accerchiamento il [[16 agosto]] ([[battaglia di Mars-la-Tour]]), il Bazaine rifiutò di impegnare l'interezza delle proprie truppe nella successiva azione prussiana il 18 agosto ([[battaglia di Gravelotte]]), venendo così spinto, pur disponendo ancora di forze ingenti, in una posizione strettamente difensiva nella piazzaforte di Metz.
 
Con l'armata del Reno condannata a subire una battaglia di assedio, i Prussianiprussiani poteva ora permettersi di indirizzare forze ingenti verso l'armata del Mac-Mahon e lo stesso imperatore Napoleone III.
 
== L'inizio dell'assedio ==
Il ripiegamento del Bazaine su Metz consentì ai Prussianiprussiani di completare l'accerchiamento di Metz il [[20 agosto]], tagliando il telegrafo e la strada ferrata Metz-Thionville. L'assedio ha inizio ufficialmente dal [[3 settembre]], tenuto dalla II armata prussiana, comandata dal principe [[Federico Carlo di Prussia]].
 
Il fatto che metà dell'esercito francese (140.000 uomini) fosse assediato in Metz, costrinse, in qualche modo, l'altra metà, quella comandata dal Mac-Mahon e anch’essaanch'essa forte di circa 140'000 uomini, a lasciare la propria posizione il [[21 agosto]] e tentare una marcia di congiungimento “ad ogni costo”. Battuto il [[30 agosto]] alla [[battaglia di Beaumont]], il Mac-Mahon venne a sua volta stretto dai germanici in [[Sedan]], da dove venne impegnato nella disastrosa [[battaglia di Noisseville]] (dal 31 agosto al 1º settembre) da due armate germaniche forti di 240.0000 uomini e 700 cannoni.
 
L'armata così battuta venne costretta alla resa il 2 settembre. [[Napoleone III]], fatto prigioniero, venne portato in una breve cattività a [[Wilhelmshoehe]], nei pressi di [[Cassel]], da dove proseguirà per il suo esilio inglese per morirvi il [[9 gennaio]] [[1873]].
 
== Le “trattative segrete” del Bazaine ==
Dalla caduta di Sedan, Bazaine si trovò a capo dell'unica forza armata francese effettivamente organizzata, e immaginò per sé stesso un ruolo diverso, politico piuttosto che militare, certamente da avversario piuttosto che da sostenitore della neonata Repubblica Francese, erede del secondo impero cessato con l'abdicazione di Napoleone III il [[2 settembre|2]]-[[3 settembre]]. In questo quadro, è certo che egli abbia proposto ai Prussianiprussiani di impiegare l'armata assediata in Metz per “salvare la Francia da sé stessa”.
 
I Prussianiprussiani, tuttavia, sapevano della debolezza della posizione politica del maresciallo, temevano la mobilitazione in corso nel resto del Paese, che minacciava di costituire una nuova armata forse capace di riequilibrare, almeno un poco, le sorti del conflitto e miravano, ormai, ad un obiettivo ambizioso: non più solo il consenso francese alla riunificazione tedesca, ma anche un consistente arrotondamento territoriale.
 
La prosecuzione dell'assedio di Metz, tuttavia, offriva ai francesi l'indubbio vantaggio di tenere impegnata la II armata prussiana, mentre il resto dell'esercito invasore era concentrato nell'assedio di [[Parigi]]: il fronte meridionale dello schieramento tedesco era relativamente debole, la Repubblica poteva riorganizzare una nuova armata senza eccessiva pressione, la via da sud verso Parigi appariva aperta.
 
== La inopinata resa di Metz ==
Il Bazaine era certamente informato di questa situazione e forte, ancora, di una armata imponente. Eppure si arrese, inopinatamente, il 23 ottobre 1870, consegnando praticamente l'intero est della Francia ai Prussianiprussiani.
 
Gli effetti della resa apparirono, da subito, dirompenti: Federico Carlo di Prussia e la sua II armata furono liberi di affrettarsi verso la [[valle della Loira]], con lo scopo di agganciare l'ultima armata francese. Cosa che, in effetti, accadde nei dintorni di [[Orléans]] pochi giorni dopo. Nell'opinione degli storici militari francesi, se la armata del Reno avesse resistito una o due settimane in più, l'armata[[Armata della [[Loira]] avrebbe potuto battere le deboli forze schierate dai Prussianiprussiani a sud di Parigi e liberare la capitale dal suo assedio.
 
== Epilogo ==