Giovanni Antonio Colonna di Cesarò: differenze tra le versioni
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La madre di Cesarò (nota anche come Emmelina De Renzis, dal cognome del secondo marito) dirigeva uno dei due gruppi antroposofici di Roma, il "Pico della Mirandola" (l'altro, il "Novalis", era diretto da [[Giovanni Colazza]]) e aveva in Italia l'esclusiva per la traduzione delle opere di Steiner. La De Renzis fu in assoluto la prima persona a diffondere le idee di Steiner traducendole direttamente dagli originali ungheresi di cui era depositaria per gli amici e i frequentatori del suo salotto a Roma e in seguito del suo gruppo antroposofico. Molte delle opere di Steiner furono poi fatte pubblicare da [[Casa editrice Giuseppe Laterza & figli|Laterza]] fra il [[1919]] e il [[1936]], su richiesta della De Renzis e grazie all'interessamento di [[Giovanni Preziosi]]<ref name=sear>Renato Del Ponte. ''Evola e il magico Gruppo di Ur''. Scandiano, Sear Edizioni, 1994.</ref>.
Cesarò fu ritenuto dall'ambiente antroposofico italiano come il possibile tramite attraverso il quale proporre al governo [[fascismo|fascista]] le idee di Steiner come alternativa spirituale per l'Italia. Sembra infatti che Cesarò abbia tentato di far conoscere a [[Benito Mussolini]] il libro di Steiner ''I punti essenziali della questione sociale'' nel [[1922]], quando il duca faceva parte del suo governo, ma che abbia fallito nel tentativo. Anni dopo, in piena [[seconda guerra mondiale]] e precisamente poco dopo la costituzione della [[Repubblica Sociale Italiana]], fu fatto un secondo tentativo, stavolta riuscito, ad opera dello scrittore [[Fabio Tombari]]; ''Mussolini, del quale Tombari era amico personale, letto il libro affermò che esso conteneva le risposte che aveva cercato per tutta la vita.''{{citazione necessaria}}
==L'esoterismo==
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