Naviglio Grande: differenze tra le versioni

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===Irrigazione e trasporti===
 
L'apporto delle acque del naviglio si raccordò efficacemente con la secolare opera di bonifica e di irrigazione dei monaci di [[Chiaravalle]], di [[Morimondo]] e delle altre abbazie che avevano operato a sud di Milano. La semplificazione dei trasporti non facilitava soltanto i piccoli commerci che prima si svolgevano via terra, ma ne ampliava il raggio d'azione e ne arricchiva il catalogo, diffondendo il benessere. Il bisogno di legname della città, ad esempio, consentì il diboscamento e la creazione di nuovi spazi per l'agricoltura: l'afflusso di materie prime favorì il consolidarsi di arti e mestieri prima sacrificati. Questa situazione, fondamentale per le fortune di Milano, durò per secoli.
Dopo la chiusura alla navigazione commerciale, il Naviglio Grande è stato restituito alla sua prima funzione. Le sue centosedici bocche (quattro sole in sponda sinistra) danno ancora acqua a vaste estensioni di prato e colture nel Milanese e nel Pavese, anche se a causa dell'urbanizzazione non si tratta più delle oltre 580.000 pertiche di un tempo. L'acqua del naviglio alimenta, da Abbiategrasso, il [[cavo Ticinello]] e il [[naviglio di Bereguardo]] e poi la darsena a Milano da cui originano il [[naviglio Pavese]] e un secondo cavo Ticinello che, ricongiungendosi alla [[Vettabbia]], ne costituisce il naturale scolmatore.
Dopo la chiusura alla navigazione commerciale, il Naviglio Grande è stato restituito alla sua prima funzione. Le sue centosedici bocche (quattro sole in sponda sinistra) danno ancora acqua a vaste estensioni di prato e colture nel Milanese e nel Pavese, anche se a causa dell'urbanizzazione non si tratta più delle oltre 580.000 pertiche di un tempo. L'acqua del naviglio alimenta, da Abbiategrasso, il [[cavo Ticinello]] e il [[naviglio di Bereguardo]] e poi la darsena a Milano da cui originano il [[naviglio Pavese]] e un secondo cavo Ticinello che, ricongiungendosi alla [[Vettabbia]], ne costituisce il naturale scolmatore, ricongiungendosi alla [[Vettabbia]].
 
Da Milano con l'utilizzo di ''"barconi"'' chiamati '''cagnone, mezzane o borcelli''' a seconda delle dimensioni, risalivano verso il [[Lago Maggiore]] e la [[Svizzera]] sale, grano, vini, manufatti, tessuti, stoviglie, letami e ceneri; a [[Milano]] giungevano bestiame, formaggi, fieno, carbone, legname e, dal [[Lago Maggiore]], sabbia, marmi, graniti e granitipietre da costruzione.
 
===Approvvigionamento di materiali per il Duomo===