Angelo Bevilacqua: differenze tra le versioni

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Nel corso di una di queste visite a Santa Giulia, Bevilacqua sfugge a un rastrellamento a Dego; un'altra volta, arrestato dai carabinieri, viene subito rilasciato grazie a un [[lasciapassare]] rilasciatogli dal Comando Tedesco quando lavorava all'Ilva.
 
Il Distaccamento “Stella"Stella Rossa”Rossa", tra i primi della [[Resistenza italiana|Resistenza]], ha vita breve, sia per la scarsa organizzazione di uomini ancora inesperti di lotta armata clandestina, sia per alcune delazioni che consentono l’arresto di molti suoi membri. Il colpo di grazia è dato dal comportamento proditorio del [[partigiano]] badogliano Paolo Ceschi (''colonnello Rossi''), che il 24 dicembre 1943 fa arrestare i partigiani comunisti dello “Stella Rossa” mentre dormono nella locanda di Secondo Salvatico a San Giacomo di Roburent (CN), consegnandone molti ai carabinieri di Mondovì, che ne deportano alcuni in Germania e ne mandano altri a Cairo Montenotte: i primi moriranno nei campi di concentramento, i secondi fucilati per rappresaglia.
 
“Gin” Bevilacqua compie un assiduo lavoro per riallacciare i contatti con i [[partigiani]] sbandati, infondendo loro coraggio e determinazione, riuscendo infine a riunirli nella prima formazione partigiana vera e propria: il Distaccamento “Calcagno”. A capo di questa formazione viene posto G.B. Parodi (''Noce''), che vuole fermamente Bevilacqua come commissario politico, pur non conoscendolo personalmente, ma essendone stato impressionato nelle manifestazioni savonesi di fine luglio. È proprio Noce, dopo aver visto Bevilacqua in azione, ad assegnargli il nome di battaglia di ''Leone''.