Jan Weenix: differenze tra le versioni
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Nel [[1667]] ereditò un lascito assieme allo zio, il pittore [[Barent Micker]] e ad altri membri della famiglia. Ricevette un altro lascito nel [[1668]], anno del suo matrimonio e nel [[1669]] fece da testimone per l'inventario del pittore [[Jacob de Hennin]] ([[1629]]–[[1688]] c.) a [[L'Aia]]. Nel [[1675]] ricevette la cittadinanza ad [[Amsterdam]], città in cui viveva con la moglie<ref name=grove/>.
Jan Weenix seguì lo stile del padre dedicandosi alla pittura di [[natura morta|nature morte]] particolarmente dettagliate, paesaggi e [[ritratto|ritratti]]<ref name=webpadre>[http://www.wga.hu/frames-e.html?/bio/w/weenix/jan_fath/biograph.html Jan Baptist Weenix - Web gallery of Art]</ref>. Non visitò mai l'[[Italia]], ma dipinse paesaggi italiani come il padre. Si specializzò nella pittura di [[natura morta|nature morte]] con fiori, animali e cacciagione morta<ref name=web/>. In particolare nei suoi dipinti con cacciagione (''dead game''), era solito ritrarre vari trofei di caccia nella luminosità rosea del crepuscolo, di solito situati in un parco con sculture classiche o pseudo-classiche, antiche urne e sullo sfondo la veduta di una sontuosa abitazione<ref name=web/><ref name=kugler/>. Questo tipo di opere, per le quali è principalmente noto, era spesso a grandezza naturale e, oltre alla selvaggina morta, era a volte presente un cane vivo<ref name=kugler/><ref name=Macfall/>.
Fu suo allievo [[Theodor Valkenburg]], il cui stile era così simile a quello del maestro che alcune sue opere furono erroneamente attribuite a Weenix<ref name=kugler>[http://books.google.it/books?id=WIVAAAAAYAAJ&pg=PA515&dq=Jan+Weenix&lr=&as_drrb_is=q&as_minm_is=0&as_miny_is=&as_maxm_is=0&as_maxy_is=&as_brr=3&cd=6#v=onepage&q=Jan%20Weenix&f=false Handbook of painting]</ref><ref name=Macfall/>. Analogamente accadde ad alcune nature morte e ''dead games'' eseguiti dal pittore [[William Gouw Ferguson]], che visse in [[Olanda]] per un certo periodo<ref name=Macfall>[http://books.google.it/books?id=93_ooUY9AA0C&pg=PA243&dq=Jan+Weenix&lr=&as_drrb_is=q&as_minm_is=0&as_miny_is=&as_maxm_is=0&as_maxy_is=&as_brr=3&cd=4#v=onepage&q=Jan%20Weenix&f=false A History of Painting]</ref>.
Jan Weenix lavorò principalmente ad [[Amsterdam]], ma anche a [[Bensberg]] e [[Düsseldorf]] per [[Giovanni Guglielmo del Palatinato]], per il quale eseguì un'enorme serie di [[natura morta|nature morte]] ([[1702]]-[[1712]])<ref name=web/>.
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==Bibliografia==
* Haldane Macfall, ''A History of Painting: The Dutch Genius Part Five'', [[2004]], pagg.243-244
* Franz Kugler,Gustav Friedrich Waagen, ''Handbook of painting: The German, Flemish, and Dutch schools'', Vol.II, John Murray, [[Londra]], [[1860]], pagg.423-424
==Voci correlate==
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