Corrado Alvaro: differenze tra le versioni

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Si reca nel [[1928]] a [[Berlino]], dove continua la sua attività di giornalista, per ritornare in Italia nel [[1930]], in [[Turchia]] nel [[1931]] e in [[Russia]] nel [[1935]]. Quindi, nello stesso anno, scrive, sulla rivista ''[[Omnibus]]'' di [[Leo Longanesi|Longanesi]], diversi articoli sulla [[rivoluzione d'ottobre]] del [[1917]]. Collabora, pur non essendosi mai iscritto al [[Partito Nazionale Fascista]], al ''[[Popolo di Roma]]''.
 
Nel gennaio del [[1941|'41]] torna per l'ultima volta a San Luca per i funerali del padre. Tornerà invece più volte a [[Caraffa del Bianco]] a far visita alla madre e al fratello don Massimo, parroco del paese. Dal [[25 luglio]] all'[[8 settembre]] [[1943|'43]] assume la direzione del ''Popolo di Roma''. Con l'occupazione tedesca della città, colpito da mandato di cattura, si rifugia a [[Chieti]], sotto il falso nome di Guido Giorgi, e vive dando lezioni di inglese.
 
Nel [[1945]] fonda il [[Sindacato Nazionale Scrittori]], insieme a [[Libero Bigiaretti]] e [[Francesco Jovine]], per il quale ricopre la carica di segretario fino alla sua morte, e la [[Cassa Nazionale Scrittori]].
 
Nel [[1947]] assume la direzione del ''Risorgimento'' di Napoli ma, si dimette subito dopo, per divergenze politiche; ritenendosi egli persona schietta e di sinistra non riteneva di poter assolvere il suo incarico indirigere un giornale politicamente liberale.
 
Nel [[1954]] è, colpito da un tumore addominale, si sottopone ad un delicato intervento chirurgico.
Ma laLa malattia colpisce anche i polmoni, e muore nella sua casa di Roma l'[[11 giugno]] del [[1956]], lasciando incompiuti alcuni romanzi.
 
È storia recente l'acquisto dei manoscritti conservati a Roma da parte della [[Calabria|Regione Calabria]] e donati alla [[Fondazione Corrado Alvaro]] che ha sede a San Luca (RC). Corrado Alvaro è sepolto nel piccolo cimitero di Vallerano (Viterbo) dove aveva acquistato nel 1939 una grande casa in mezzo alla campagna.
 
Corrado Alvaro è sepolto nel piccolo cimitero di Vallerano (Viterbo) dove, innamoratosi di quei luoghi che gli ricordavano la natia Calabria, aveva acquistato nel 1939 una grande casa in mezzo alla campagna.
 
Presso la [[Biblioteca Pietro De Nava]] di [[Reggio Calabria]], in sua memoria è stata istituita la ''Sala Corrado Alvaro'', che contiene gli arredi, i tappeti, i quadri e i libri dello studio dello scrittore, donati, dalla moglie Laura e dal figlio Massimo, alla Biblioteca.