Volontà: differenze tra le versioni
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Il concetto di volontà diviene centrale nel pensiero cristiano per la sua stretta relazione con i concetti di [[peccato]] e virtù, si pensi alla difficoltà di definire e/o concepire una colpa in assenza della possibilità di determinare le proprie azioni. La [[teologia cristiana]] accentuò l'aspetto volontaristico del neoplatonismo, a scapito di quello intellettualistico, riprendendo ad esempio da Plotino il concetto dell'origine imprescrutabile della volontà divina.
La buona volontà, e non più la razionalità, è quella che origina la libertà, che non è possibile avere senza l'intervento divino elargitore della grazia, mezzo essenziale di liberazione dell'uomo. La volontà non potrebbe indirizzarsi al bene corrotta com'è dalla schiavitù delle passioni corporee se non ci fosse la rinascita dell'uomo operata da [[Cristo]].
Permase tuttavia l'aspetto conoscitivo della volontà, che si verifica con l'illuminazione dell'intelletto per opera dello [[Spirito Santo]]
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