Trachite: differenze tra le versioni

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Trachite è una parola che trae origine dal [[lingua greca|greco]] ''Trachys'' che significa ''dalla superficie scabra, ruvida'': è infatti la denominazione di una roccia effusiva neovulcanica a struttura porfirica, vitrofirica o olocristallina, di colore chiaro nelle varietà cristalline, scuro nelle vetrose, spesso vacuolare o finemente porosa e perciò ruvida. Costituita da [[feldspato|feldspati]], ai quali si associano subordinatamente [[mica|miche]], ([[fillosilicato|fillosilicati]] del tipo a tre strati), [[pirosseno|pirosseni]] (minerale ferro-magnesiaco) e [[anfibolo|anfiboli]].
 
Il magma, risalente dal camino [[vulcano|vulcanico]], si insinua tra due [[strato (geologia)|strati]] di rocce sedimentarie "scollandosi" ed iniettandosi tra di essi; durante questa fase lo strato superiore, sollevato, a volte si frattura con fuoriuscita di lava. In ogni caso il rigonfiamento così formatosi costituisce alcune delle attuali [[Colli Euganei|Colline Euganee]] dalla struttura geomorfologica che va sotto il nome di "[[Laccolite]]". Il raffreddamento di questa grande massa lavica, originatasi in condizioni subintrusive, è relativamente lento. Questa condizione di raffreddamento ha avuto due principali conseguenze: una cristallizzazione marcata della "pasta lavica" ed il formarsi di giunti di raffreddamento che hanno dato luogo alle famose "colonne trachitiche".
 
==Utilizzo==
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==== Estrazione della trachite a Montemerlo ====
La cava di Montemerlo, da cui si estrae la ben nota trachite, insiste in un apparato subvulcanico di tipo laccolitico intrusosi nelle marne eoceniche alla fine dell'Eocene superiore (33-34 m.A).
L'odierna coltivazione procede "a fossa" e l'attuale piazzale di [[Miniera di superficie|cava]] si trova ad una decina di metri al di sotto del piano di campagna. I fenomeni di fessurazione caratterizzano il fronte di cava e si vengono così ad identificare grossi prismi a sezione quadrilatera, la cui naturale e debole pendenza viene sfruttata nella prima fase di coltivazione con l'ausilio di piccole cariche esplosive. La successiva fase di lavorazione, attuata sempre in posto, consiste nel ridurre i grossi massi più o meno informi in blocchi squadrati. Tale operazione, facilitata dalla proprietà della trachite di fessurarsi lungo piani rettilinei ed uniformi, viene effettuata mediante semplice battitura di puntelli metallici lungo le direzioni desiderate. I blocchi squadrati passano poi in laboratorio dove vengono ridotti alle forme e dimensioni volute tramite seghe a disco e [[fresa|frese]] diamantate.
 
=== La trachite Zovonite ===
Materiale di grande pregio, usato in moltissime opere e manufatti storici, fondamentalmente si trova in natura di due colori: la Calda variegata di colore marrone nocciola con venature ramate (gli ossidi di ferro permeanti) e la Grigia antiacida a macchioline di colore grigio più chiare e più scure.<br />
La sua analisi chimica offre questo risultato: 64,62% [[Silicio|Si]], 15,12% [[Alluminio|Al]], 5,44% [[Sodio|Na]], 5,39% [[K]], 2,63%[[Calcio (elemento)|Ca]], 1,91% [[Magnesio|Mg]], 2,54% [[Ferro|Fe]], seguono altri elementi con percentuali trascurabili.<br />
L'analisi delle caratteristiche tecniche vede invece: [[Peso specifico]] 2450-2500 kg/m<sup>3</sup>, resistenza media a [[compressione (meccanica)|compressione]] 155-190 N/mm2, resistenza media a [[flessione]]: 15-19 N/mm2, coefficiente d'[[imbibizione]]: 1,35-1,70%, [[gelività]]: dopo 20 cicli di gelo e disgelo da -10 a +35 nessuna alterazione (prove eseguite su campione di "trachite euganea Zovonite" della cava "Regina" di [[Zovon di Vò]]).
 
== La trachite rumena della regione Caras Severin ==