Partito Repubblicano Italiano: differenze tra le versioni

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All'indomani delle elezioni del [[1948]], con la segreteria di [[Randolfo Pacciardi]], il PRI si sposta al centro.
L'alleanza con il centrismo dura fino al [[1957]], quando i repubblicani ritirano l'appoggio esterno al governo [[Antonio_Segni|Segni]]; Randolfo Pacciardi, messo in minoranza, lascia la direzione del partito. Nel [[1959]] La Malfa assume la direzione de "[[La Voce Repubblicana]]". Nel [[1965]] diventa segretario del partito. Dai primi anni sessanta il PRI era rientrato stabilmente nella maggioranza di governo. Tale collaborazione andrà in crisi nel [[1974]], per dissidi in materia di politica economica.
In quell'anno, infatti, La Malfa esce col PRI dalla maggioranza per divergenze sulla politica economica col ministro del Bilancio Antonio Giolitti. LaIl Malfapolitico siciliano era fautore di una gestione rigorosa della finanza pubblica, basata su scelte capaci di privilegiare gli investimenti piuttosto che le spese.
Nei primi mesi del [[1979]], il Capo dello Stato affida a Ugo La Malfa l'incarico di formare il nuovo governo. Il tentativo non riesce, e il 21 marzo viene varato il quinto governo [[Giulio Andreotti|Andreotti]], del quale la Malfa è comunque vicepresidente. Cinque giorni dopo La Malfa muore colto da un male improvviso. In settembre il Pri elegge [[Bruno Visentini]] presidente e [[Giovanni Spadolini]] segretario del partito.