Io, l'erede: differenze tra le versioni

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'''''Io, l'erede''''' è una [[commedia]] scritta ed interpretata da [[Eduardo De Filippo]] ([[Napoli]] [[24 maggio]] [[1900]] – [[Roma]] [[31 ottobre]] [[1984]]), nel [[1942]] ed inserita dallo stesso autore nel gruppo di opere che ha chiamato [[Cantata dei giorni pari]].
 
==Trama==
 
 
 
La [[scena]] iniziale vede una sorta di consiglio di famiglia presieduto dall'[[avvocato]] Amedeo Selciano riunitosi per commemorare la morte di Prospero Ribera, vissuto per trentasette anni nella casa come ospite del generoso padre dell'avvocato, il vecchio Selciano, da sempre benefattore dei diseredati.
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Egli però sarà, come il padre, oggetto di scherno e derisioni, quasi fosse un buffone di [[corte]], ma in cambio vivrà alle spalle della famiglia e in più godrà dei favori di una delle donne dei Selciano, così come era già accaduto per il defunto Prospero.
 
 
==Analisi della commedia==