Il pipistrello: differenze tra le versioni
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* ''Ivan'', cameriere di Orlofsky (recitato)
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'''''Die Fledermaus''''' (italiano, '''''Il pipistrello''''') è la più celebre [[operetta]] di [[Johann Strauß
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A Vienna, in una stanza una villa di Gabriel von Eisenstein, il mondano marito di Rosalinde, Adele ascolta una [[serenata]] rivolta alla padrona di casa Rosalinde: la cameriera sa che l'autore della serenata è un insegnante di canto, Alfred, che Rosalinde ha conosciuto bene prima di sposarsi.
Nel contempo Adele legge tutta contenta una lettera di sua sorella Ida, che è stata invitata al ballo organizzato dal ricco principe russo Orlofsky: essa potrà accompagnarla, ma solo se riuscirà a farsi prestare un vestito elegante della sua padrona. Felicissima cerca di ottenere la serata libera raccontando a Rosalinde una bugia: le fa credere che deve far visita a una vecchia zia malata. Senza esitazioni la padrona di casa nega il permesso: essa dovrà stare in casa perché proprio quella sera Eisenstein, suo marito, inizia a scontare una lieve condanna in prigione per aver schiaffeggiato un pubblico ufficiale. E così Adele, singhiozzante, non potrà far compagnia alla sorella durante la festa: dovrà invece far compagnia a Rosalinde, che altrimenti resterebbe sola in casa, esposta a molestie o tentazioni.
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Del tutto inaspettato, arriva un guastafeste: è Frank, nuovo direttore delle carceri, che è venuto a prendere Eisenstein, prima di recarsi, come tutti, da Orlofsky. Alfred, che ama Rosalinde, per non comprometterla, si lascia portar via al posto del di lei marito, che Frank non ha mai visto. Non gli resta che darle un bacio d'addio, che lei non può rifiutare...
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Nella villa di Orlofsky si festeggia e ci si diverte aspettando il principe. Arriva Adele e incontra sua sorella Ida, molto meravigliata della sua presenza. Ma Adele lo è ancor di più, poiché ha ricevuto una lettera in cui, come sappiamo, la sorella la invitava con calore a venire alla festa. «Uno scherzo» le dice Ida, che si vergogna che una donna di rango così basso partecipi a un tale ricevimento: «Rifletti: tu, una cameriera, nella nostra società!» Decide tuttavia di fare buon viso a cattiva sorte presentando sua sorella come un'artista. «Farò del mio meglio» risponde Adele.
Ma ecco arrivare il principe Orlofsky con Falke, a cui chiede che cosa potrebbe divertirlo nel corso della festa, dato che si annoia mortalmente. Il dottore ha già un piano: vuole ordire uno scherzo a Eisenstein, per finalmente vendicarsi di quella volta che l'amico, era carnevale, lo aveva fatto tornare a casa, a luce del giorno, vestito da pipistrello.
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Giunge il momento in cui gli invitati dovrebbero svelare le rispettive identità. Rosalinde non vuole, e canta una ''csárdás'', per far vedere e sentire quant'è ungherese («''Klange der Heimat''»). Ora gli invitati vogliono che Falke faccia lo scherzo promesso: la storia del pipistrello. A queste parole Eisenstein si ricorda della beffa fatta a Falke e la racconta a tutti: egli, dopo aver fatto in modo che si ubriacasse, lo ha deposto, la mattina presto sotto un albero con il suo costume da pipistrello e l'ha costretto ad attraversare la città vestito in questo modo, deriso da tutti. Questo racconto diverte i presenti, ma è ormai giunta l'ora della cena. Orlofsky canta l'aria dello champagne («''Im Fenerstrom der Reben''») e tutti fraternamente si vogliono bene a ritmo di valzer («''Bruderlein, Bruderlein, und Schwesterlein''»). La festa è ormai al culmine. Eisenstein tenta ancora, ma invano, di convincere la "Contessa" a smascherarsi. Alle sei Eisenstein e Frank se ne vanno: tutti e due verso la prigione, ignorando che l'uno è il direttore del carcere e l'altro il carcerato.
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Nell'ufficio del direttore delle carceri. È l'alba. Alfred sta cantando. Il guardiano Frosch, ubriaco, lo zittisce e prepara il rapporto per Frank, da poco reduce, ancora inebriato e... ubriaco, dalla festa presso Orlofsky.
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