Teorie del complotto sul signoraggio: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
m Annullate le modifiche di 87.17.212.199 (discussione), riportata alla versione precedente di Ignlig
Riga 4:
 
Per '''teorie del complotto sul [[signoraggio]]''' s'intendono tutte quelle teorie, diffuse attraverso [[libro|libri]], [[blog]] e [[sito web|siti web]], volte a dimostrare che l'emissione di moneta e la gestione della stessa da parte delle [[banca centrale|banche centrali]] sono svolte a danno dei cittadini. Tali teorie mescolano di sovente problemi eterogenei, come la ripartizione del reddito da signoraggio<ref name=schiavi>Marco Della Luna, Antonio Miclavez, ''Euroschiavi''. Macro Edizioni, 2007, ISBN 8887307490, 9788887307498</ref> con l'emissione di moneta per finanziare il deficit statale<ref name=brown />.
 
Tali tesi, propagate non da economisti od esperti<ref>Ad esempio, gli autori di ''euroschiavi'' sono un [http://www.macrolibrarsi.it/autori/_marco_della_luna.php avvocato] e un [http://www.macrolibrarsi.it/autori/_antonio_miclavez.php dentista]</ref>, trovano smentita in molti manuali divulgativi o specialistici di [[economia]], tanto da fare definire tali teorie sul signoraggio come una [[Bufala (burla)|bufala]].<ref>Sul web in diversi si sono occupati di smentire tali teorie usando un linguaggio semplice e comprensibile. Si veda ad esempio [http://epistemes.org/2007/12/27/signoraggio-tra-mito-e-realta/]</ref>
 
==Definizione di signoraggio==
 
Secondo i sostenitori di tali teorie, le banche centrali otterrebbero il reddito da signoraggio grazie alla differenza tra costo di stampa ed il valore nominale della [[moneta]]<ref>In realtà il reddito dell'emissione di moneta viene prodotto in modo diverso e non ha alcuna attinenza con tale definizione ed occorre comunque distinguere tra moneta metallica e carta-moneta. Si veda : ''Il settore bancario'' ISBN 8890270810, 9788890270819; Peter Kennedy, ''Introduzione alla macroeconomia''. Apogeo Editore, 2002 ISBN 8873038638, 9788873038634</ref>. Tale ricchezza verrebbe poi spartita tra ''banchieri'' e ''poteri forti'' a tutto svantaggio dei cittadini. In realtà, il reddito da signoraggio corrisponde alla differenza tra i costi di stampa e gli interessi ricavati dai titoli acquistati in contropartita all'emissione di moneta<ref>http://www.bancaditalia.it/bancomonete/signoraggio</ref> e viene utilizzato per il finanziamento dell'attività della banca centrale (che svolge solitamente anche attività di regolamentazione e controllo sul sistema creditizio e finanziario nazionale), incamerato da uno stato oppure messo a riserva.
 
Secondo i sostenitori di tali teorie, le banche centrali otterrebbero il reddito da signoraggio grazie alla differenza tra costo di stampa ed il valore nominale della [[moneta]]<ref>In realtà il reddito dell'emissione di moneta viene prodotto in modo diverso e non ha alcuna attinenza con tale definizione ed occorre comunque distinguere tra moneta metallica e carta-moneta. Si veda : ''Il settore bancario'' ISBN 8890270810, 9788890270819; Peter Kennedy, ''Introduzione alla macroeconomia''. Apogeo Editore, 2002 ISBN 8873038638, 9788873038634</ref>. Tale ricchezza verrebbe poi spartita tra ''banchieri'' e ''poteri forti'' a tutto svantaggio dei cittadini. In realtà, il reddito da signoraggio corrisponde alla differenza tra i costi di stampa e gli interessi ricavati dai titoli acquistati in contropartita all'emissione di moneta<ref>http://www.bancaditalia.it/bancomonete/signoraggio</ref> e viene utilizzato per il finanziamento dell'attività della banca centrale (che svolge solitamente anche attività di regolamentazione e controllo sul sistema creditizio e finanziario nazionale), incamerato da uno stato oppure messo a riserva.
 
In realtà, il reddito da signoraggio corrisponde alla differenza tra i costi di stampa e gli interessi ricavati dai titoli acquistati in contropartita all'emissione di moneta<ref>http://www.bancaditalia.it/bancomonete/signoraggio</ref> e viene utilizzato per il finanziamento dell'attività della banca centrale (che svolge solitamente anche attività di regolamentazione e controllo sul sistema creditizio e finanziario nazionale), incamerato da uno stato oppure messo a riserva.
 
Ad esempio, la [[Banca d'Italia]] nel [[2008]] ha realizzato un utile lordo di 502.939.255 [[euro]], ha pagato allo Stato 327.727.564 euro di imposte (pari a circa il 65,16% dell'utile lordo), realizzando così un utile netto di esercizio di 175.211.691 euro<ref>[http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/relann/rel08/rel08it/bilancio/rel08_22_relazione_bilancio.pdf#page=22 Il bilancio della Banca d’Italia (Relazione annuale 2008)], pag. 306, "Conto Economico".</ref>.
Ha versato poi al Tesoro, a titolo di ripartizione dell'utile al netto di imposte, la somma di 105.111.415 euro (pari a circa il 59,99% dell'utile netto).<ref>[http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/relann/rel08/rel08it/bilancio/rel08_22_relazione_bilancio.pdf#page=65 ''ibidem''], pag. 349.</ref>
{{cn|Ai rimanenti 70.100.276 euro vengono sottratti 35.042.338 euro per la Riserva ordinaria ed uguale cifra per la Riserva straordinaria.}}
{{cn|I restanti 15.600 euro}} vanno a sommarsi a 58.788.000 euro - a norma dell’art. 40 dello Statuto della Banca d'Italia, lo 0,50% "''a valere sul fruttato''" delle riserve, ordinaria e straordinaria, che al 31 dicembre 2007 era di 11.757.789.000 euro<ref>[http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/relann/rel08/rel08it/bilancio/rel08_22_relazione_bilancio.pdf#page=54 ''ibidem''], pag. 338. Nota bene: gli importi sono espressi in migliaia di euro.</ref> - per un totale di 58.803.600 euro (196,012 euro per ogni quota di partecipazione) da ripartirsi fra i partecipanti diversi dallo Stato.<ref>[http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/relann/rel08/rel08it/bilancio/rel08_22_relazione_bilancio.pdf#page=65 ''ibidem''], pag. 349.</ref>
 
==L'origine della truffa: la creazione della Banca d'Inghilterra==