Papa Pio XII: differenze tra le versioni

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In ogni caso il [[Reichskonkordat]], nonostante le garanzie per la Chiesa (soppresse nell'[[XIX secolo|Ottocento]] per il [[Kulturkampf]]) e i fedeli tedeschi, fu sistematicamente violato dai nazisti e Pacelli stesso inviò 55 note di protesta per la violazione da parte del Reich nel periodo [[1933]]-[[1939]]: la Chiesa cattolica nella [[Germania nazista]] avrebbe lamentato di dover agire in condizioni difficili. Questo tentativo fallito di venire a patti con il nazismo (sono del 1936 le pressioni fatte anche dalla Chiesa verso Hitler perché aiutasse i falangisti di [[Francisco Franco]] a rovesciare il governo repubblicano filo-marxista in [[Guerra di Spagna|Spagna]]<ref>Il Vaticano fece pressioni affinché Franco, che garantiva il rispetto della Chiesa cattolica in Spagna, fosse aiutato da Italia e Germania. Dirà Hitler, dopo l'instaurazione della dittatura franchista, che quello spagnolo era «un regime di plutocrati sfruttatori in combutta con i preti» per poi aggiungere: «In Spagna, tra i cosiddetti "rossi" c'erano pochissimi comunisti [...] Se fossi stato al corrente della realtà dei fatti non avrei mai consentito che nostri aerei venissero usati per uccidere degli affamati e per ripristinare i privilegi medievali dell'aristocrazia e del pretume spagnolo» (M.A. Rivelli. ''Dio è con noi!''. Milano 2002).</ref>) condusse Pio XI a stilare un'ammonitoria enciclica nel [[1937]], dal titolo ''[[Mit brennender Sorge]]'' (''Con viva preoccupazione'').
 
Tra il [[1937]] e il [[1939]] si esplicita pienamente una differenza tra Pio XI e il suo segretario di Stato, Eugenio Pacelli, il quale è sempre deciso a seguire una via diplomatica di mediazione con il regime nazista – {{cn|via che, del resto, cercherà di recuperare ansiosamente appena salirà al soglio pontificio}} – mentre le posizioni di papa Ratti sembrano propendere per la rottura.<ref>Emma Fattorini, ''Pio XI, Hitler e Mussolini'', Einaudi, Torino, 2007</ref> Come Segretario di Stato, fu spesso in viaggio sia con una serie di importanti missioni diplomatiche negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] nel [[1936]], sia con la partecipazione a una serie di congressi eucaristici in [[Ungheria]] e [[Argentina]], o a manifestazioni religiose a [[Lourdes]] o [[Lisieux]], viaggi che gli permisero, tra l'altro, di farsi conoscere dalle gerarchie cattoliche esterne alla [[Curia Romana]]. Pacelli fu tra i primi prelati ad usare l'[[aereo]] per i suoi spostamenti e per questo un [[giornale]] americano lo soprannominò il "cardinale volante".
 
== Pontificato ==