Castello di Blois: differenze tra le versioni

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In seguito il castello fu dimora di [[Enrico IV di Francia|Enrico IV]] e alla morte di questi divenne il luogo d'esilio della sua vedova [[Maria de' Medici]].
 
Nel [[1626]] [[Luigi XIII di Francia|Luigi XIII]] ne fece dono al fratello [[Gastone d'Orléans (1608-1660)|Gastone d'Orléans]] in occasione delle sue nozze. Un nuovo tentativo di ampliamento del castello ebbe luogo a partire dal [[1635]], con la realizzazione di una nuova ala progettata da [[François Mansart]]. I lavori vennero però interrotti nel [[1638]] a causa di difficoltà finanziarie, costringendo Gastone ad occupare l'ala Francesco I. Alla sua morte, avvenuta nel [[1660]], il castello venne abbandonato.
 
Nel periodo della [[Rivoluzione francese]] il palazzo era ormai disabitato da 130 anni e i rivoluzionari, ansiosi di cancellare ogni traccia della monarchia, ne saccheggiarono gli ambienti disperdendo mobilio, statue ed accessori. La rovina fu tale da valutare anche la demolizione totale del castello, che venne salvato dalla scomparsa solo grazie alla sua riconversione in caserma.
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=== Ala Gastone d'Orléans ===
La realizzazione dell'ala che porta il nome di [[Gastone d'Orléans (1608-1660)|Gastone d'Orléans]] fu affidata all'architetto [[François Mansart]]. Essa si trova sul fondo del cortile, dirimpetto all'ala Luigi XII. L'anticorpo centrale si sviluppa su tre ordini di arcate, caratterizzati dalla sovrapposizione degli ordini dorico, ionico e corinzio.
 
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