Grammelot: differenze tra le versioni

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Il '''grammelot''' è uno strumento [[Recitazione|recitativo]] che assembla suoni, [[onomatopee]], parole e [[fonemi]] privi di significato in un discorso. Gli attori utilizzavano e utilizzano il grammelot con il fine di farsi comprendere anche senza saper articolare frasi di senso compiuto in una lingua straniera, oppure per mettere in parodia parlate o personaggi stranieri. Ciò che ne risulta è una recitazione fortemente espressiva e iperbolica. Il [[linguaggio]] usato acquisisce inoltre un surplus di espressività musicale, in grado di comunicare emozioni e suggestioni.
 
Pare che questo artificio recitativo fosse utilizzato da [[giullari]], attori itineranti e compagnie di comici dell'arte. DettiQuesti professionisti dello spettacolo pare recitassero usando intrecci di lingue e [[dialetti]] diversi miste a parole inventate, affidando alla [[Gesto|gestualità]] e alla [[mimica]] quel tessuto connettivo che rendeva la comunicazione possibile a prescindere dalla lingua parlata dall'uditorio.
 
Un esempio di grammelot cinematografico[[cinema]]tografico è rappresentato dal [[monologo]] di [[Chaplin|Adenoid Hynkel]] nel film ''[[Il grande dittatore]]''. In tempi più recenti questo filone è stato recuperato dal [[premio Nobel per la letteratura]] [[1997]] [[Dario Fo]], che lo ha valorizzato nuovamente, come ad esempio nell'opera ''[[Mistero buffo]]''.
 
== Voci correlate ==