Aldo Palazzeschi: differenze tra le versioni

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In seguito alla lettura di ''Poemi'' [[Filippo Tommaso Marinetti]] rimase entusiasta, convinto della creatività di Palazzeschi e alquanto compiaciuto dell'uso del [[verso libero]] . Palazzeschi fu dunque invitato a collaborare alla rivista "[[Poesia (rivista)|Poesia]]". Pubblicherà la raccolta di poesie l'''Incendiario''. Qui si ritrova lo scherzoso componimento ''Lasciatemi divertire'', dove il poeta si immagina di recitare la poesia davanti ad un pubblico costernato e scandalizzato.
 
Il [[1913]] è l'anno del romanzo ''Il codice di Perelà''. Segue il manifesto del ''Controdolore'' nel [[1914]] che era apparso in precedenza sulla rivista ''[[Lacerba]]'' fondata da Giovanni Papini e Ardengo Soffici in polemica con Giuseppe Prezzolini, direttore de ''[[La Voce (rivista)|La Voce]]''.
 
Palazzeschi inizia dunque a collaborare intensivamente con il movimento futurista recandosi spesso a Milano e ripubblicando le sue poesie grazie all'appoggio ricevuto. È sorprendente il fatto che le antologie di poeti futuristi includessero anche diversi dei primi componimenti di Palazzeschi, che per il loro tono sommesso e statico erano in gran parte incompatibili con i toni vitali e dinamici dei marinettiani (soprattutto per quanto riguarda le poesie dei ''Cavalli bianchi''). Il fatto che i futuristi abbiano spesso chiuso un occhio davanti a tutto ciò non fa che confermare che Palazzeschi aveva le carte in regola per arrivare ad un notevole successo.