Langobardia Minor: differenze tra le versioni

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I sempre più pesanti interventi franchi in [[Italia]] sancirono una nuova situazione, che coinvolse anche i ducati meridionali. Accordandosi con [[papa Stefano II]], nel [[754]], [[Pipino il Breve]] progettò di assegnare al pontefice, in caso di una sua vittoria su [[Astolfo (re longobardo)|Astolfo]], l'intera Italia centro-meridionale, inclusi quindi non soltanto gli ex domini [[Impero bizantino|bizantini]], ma anche i ducati di [[Ducato di Tuscia|Tuscia]], [[Ducato di Spoleto|Spoleto]] e [[Ducato di Benevento|Benevento]]. Il piano fallì poiché Astolfo, sia pur sconfitto in due occasioni ([[754]] e [[756]]), riuscì a non capitolare completamente a Pipino. Il regno longobardo cadde definitivamente nel [[774]], per opera di [[Carlo Magno]].
 
[[Image:Duchy of Benevento It.svg|thumb|470px|left|Il [[Ducato di Benevento|Ducato Longobardo di Benevento]] nell'VIII secolo d.C.]]
 
===Dal 774 all'arrivo dei Normanni===
{{vedi anche|Ducato di Benevento|Principato di Salerno}}
[[ImageFile:Duchy of Benevento It.svg|thumb|470px300px|left|Il [[Ducato di Benevento|Ducato Longobardo di Benevento]] nell'VIII secolo d.C.]]
Alla caduta di [[Desiderio (re)|Desiderio]] per opera di [[Carlo Magno]], nel [[774]], anche il [[Ducato di Spoleto]] cadde immediatamente in mano franca. Non si conosce il destino dell'ultimo duca longobardo, [[Ildebrando di Spoleto|Ildebrando]]; l'entità statale sopravvisse ancora per secoli, ma il trono ducale divenne esclusiva di stirpi [[Franchi|franche]]. Il ducato entrò progressivamente sempre di più nell'orbita dello [[Stato Pontificio]], nel quale entrò definitivamente a far parte nel [[1230]].
 
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Nel [[787]] il nuovo principe [[Grimoaldo III di Benevento|Grimoaldo III]], appena subentrato al padre Arechi, respinse e uccise in battaglia il figlio di [[Desiderio (re)|Desiderio]], [[Adelchi (principe)|Adelchi]], che era sbarcato in [[Calabria]] con l'obiettivo di riconquistare il regno perduto. I rapporti con i [[Franchi]], in quelle fasi convluse, furono mutevoli: se alcuni contingenti transalpini aveva offerto sostegno a Grimoaldo nella lotta contro Adelchi, l'impegno del principato a sud fornì l'opportunità di vari attacchi condotti a nord. La città di [[Chieti]] finì così annessa al [[ducato di Spoleto]], ormai stabilmente in mani franche. La sottomissione all'impero franco divenne nel tempo sempre più solo formale, di pari passo con il progressivo indebolimento del potere centrale con i successori di [[Carlo Magno]].
 
[[immagineFile:Italia_1000_v2.svg|thumb|right|300 px300px|I principati di [[Principato di Salerno|Salerno]] e di [[Ducato di Benevento|Benevento]] intorno all'[[1000|Anno Mille]]]]
 
Il più potente dei Principi di Benevento fu Sicone, conquistatore di Napoli, da cui portò in città il corpo di San gennaro.
Il [[IX secolo]] fu il periodo di maggior splendore del principato di Benevento, che con il principe [[Sicardo di Benevento|Sicardo]] occupò [[Amalfi]] e impose un tributo a [[Napoli]].Portò da Lipari il corpo di San Bartolomeo Apostolo nell'832; da allora il Santo è patrono di Benevento. Nell'[[839]] un regicidio ai danni di Sicardo provocò una scissione del principato: furono proclamati nuovi principe sia il fratello di Sicardo, [[Siconolfo di Salerno|Siconolfo]], sia il regicida [[Radelchi I di Benevento|Radelchi]]; Siconolfo ebbe l'appoggio della città di [[Salerno]], mentre Radelchi quello di [[Benevento]]. La situazione di stallo si protrasse, con incessanti guerre intestine, per più di dieci anni; fino a quando, cioè, l'intervento dell'imperatore [[Ludovico II il Germanico]] non sancì la divisione. Il [[capitolare]] del [[851]] segnò la nascita del [[Principato di Salerno]], affidato a Siconolfo, sotto la cui sovranità ricadde la parte centro-meridionale del vecchio ducato longobardo. Il principato di Benevento, ridotto a [[Sannio]], [[Molise]] e [[Puglia]] (escluso il [[Salento (territorio)|Salento]], sempre [[Impero bizantino|bizantino]]), toccò a Radelchi.
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==Arte==
[[Immagine:Benevento, chiesa di santa sofia, annuncio a zaccaria (particolare) affresco fine VIII inizio IX secolo.jpg|thumb|200px|[[Benevento]], chiesa di Santa Sofia, ''Annuncio a Zaccaria'' (particolare), affresco della fine dell'VIII-inizio IX secolo.]]
Alcune straordinarie testimonianze di pittura si trovano in alcuni monasteri della Langobardia Minor, in particolare negli odierni [[Molise]], [[Campania]] e [[Puglia]]. Queste testimonianze risalgono soprattutto tra la fine dell'VIII e il IX secolo. Tra centri monastici più importanti vi furono il [[santuario di San Michele Arcangelo]] sul [[Gargano]] (fondato nel [[VI secolo]]), la potente [[abbazia di Montecassino]] (fondata nel [[529]] e molto attiva nel periodo dell'abate longobardo [[Gisulfo (abate)|Gisulfo]], [[797]]-[[817]]), [[San Vincenzo al Volturno]] (fondato alla fine dell'VIII secolo).