Laura Peperara: differenze tra le versioni
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Si ha notizia delle prime esibizioni del trio: nel febbraio del [[1581]] vi assiste [[Thomas Arundel]] ([[1560]]-[[1639]]), il favorito di [[Elisabetta I d'Inghilterra|Elisabetta d'Inghilterra]], in maggio il cardinale [[Alessandro Farnese il Giovane|Alessandro Farnese]], e in giugno è ospite a Ferrara il principe e cardinale [[Ludovico Madruzzo]], che assiste a un concerto «facendo le meraviglie della voce, del suono e della maniera di quella Dama Mantovana chiamata la Peverara» che è «la causa di tutta la dilettazione».<ref>Lettera di Orazio Urbani al Granduca Francesco de' Medici, in E. Durante e A. Martellotti, ''Cronistoria'', cit., A.31.</ref> In ottobre il cardinale [[Gianfrancesco Gambara]], nipote della poetessa [[Veronica Gambara|Veronica]], visita la città e il cavalier Giacomo Grana informa il cardinale Luigi d'Este delle feste date in suo onore, che se ne stette a «mirare la vista con quelle manone di quella gentil Dama», ossia della Peperara.<ref>Lettera di Giacomo Grana al cardinale Luigi d'Este, 7 ottobre 1581, in E. Durante, A. Martellotti, ''Madrigali segreti per le Dame di Ferrara. Il manoscritto musicale F. 1358 della Biblioteca Estense di Modena'', 2000, p. 30.</ref>
Ai concerti partecipava anche il Brancaccio che tuttavia in autunno partì per [[Venezia]], dove l'editore [[Vittorio Baldini]] gli stampò la sua traduzione del ''[[De bello gallico]]'': ritornerà a Ferrara solo la successiva primavera, quando alla Peperara e ad Anna Guarini si era aggiunta anche [[Livia d'Arco]]. Il duca Alfonso non nascondeva il suo malumore per l'assenza del gentiluomo napoletano che credeva di «far gran cose in questi libri che vuol imparare al mondo di guerreggiare».<ref>Lettera di Giacomo Grana a Luigi d'Este, 17 gennaio 1582, in E. Durante, A. Martellotti, ''Madrigali segreti per le Dame di Ferrara. Il manoscritto musicale F. 1358 della Biblioteca Estense di Modena'', cit., p. 35.</ref>
== Note ==
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