Bertel Thorvaldsen: differenze tra le versioni

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{{Bio
|Nome = AlbertBertel
|Cognome = Thorvaldsen
|ForzaOrdinamento = Thorvaldsen, Bertel
|PostCognomeVirgola = in italiano Bartolomeo, giunto a Roma decide di chiamarsi Alberto (declinato in Alberto o Albrecht in contesto danese o tedesco) nome che mantiene fino alla morte.
|PostCognomeVirgola = soprannominato '''Bertel'''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Copenaghen
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== Biografia ==
===Un genio precoce===
Thorvaldsen nacqueaffermava neldi essere nato il 19 novembre 1770 (ma la data non è mai stata realmente chiarita, secondo alcuni, sarebbe nato nel 1768, secondo altri nel 1771 o 1772) da Gotskalk Thorvaldsen, intagliatore di legno [[Islanda|islandese]] che si era stabilito in [[Danimarca]] come commerciante, e da Karen Dagnes; quanto al luogo di nascita, alcune fonti citano la capitale danese, altre indicano una nave in viaggio tra l'Islanda e la Danimarca, e in Islanda alcuni ritengono che fosse nativo dell'isola. Il giovane Thorvaldsen seguì le prime lezioni d'arte del padre, per poi entrare all'età di soli undici anni nella Libera Scuola della Reale Accademia di Belle Arti a Copenaghen, dove fu seguito principalmente da [[Nikolaj Abraham Abildgaard]].
 
Nel [[1787]] Thorvaldsen ottenne una piccola medaglia d'argento quale riconoscimento per le sue qualità nel modellare i materiali e due anni dopo fu premiato con la grande medaglia d'argento per il suo bassorilievo "''Amore che riposa''". In seguito alla premiazione del bassorilievo "''La cacciata di [[Eliodoro]] dal Tempio''" ([[1791]]), il ministro conte Christian Frederik Reventlow prese Thorvaldsen sotto la sua ala protettrice e gli procurò i mezzi finanziari necessari per la prosecuzione dei suoi studi.
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Fu soltanto il [[29 agosto]] [[1796]] che Thorvaldsen poté finalmente iniziare il suo viaggio per Roma, dove giunse l'[[8 marzo]] dell'anno successivo a causa di soste a [[Malta]] e [[Napoli]]. Tale data venne in seguito festeggiata dall'artista come il suo "compleanno romano"; nell'Urbe Thorvaldsen si fece chiamare "Scultore Alberto". Poco tempo dopo il suo arrivo a Roma Thorvaldsen conobbe l'archeologo [[Jörgen Zoega]], che lo aiutò nello studio dell'antichità classica e che col tempo divenne anche il suo [[mentore]], nonché il pittore [[Asmus Jacob Carstens]], che parimenti si prese cura di lui. Nel 1797 Thorvaldsen inaugurò il suo primo studio in via del Babuino 119, nell'atelier previamente utilizzato dallo scultore inglese [[John Flaxman]].
 
Quando poco prima della scadenza della borsa di studio Thorvaldsen inviò il suo ''[[Bacco]] e [[Arianna (mitologia)|Arianna]]'' all'Accademia di Belle Arti di Copenaghen, quest'ultima gli estese il finanziamento del suo soggiorno romano per un altro biennio e nel [[1802]] per un ulteriore anno. In questo periodo l'artista danese patì tuttavia notevoli ristrettezze economiche e visse in una situazione di incertezza politica. Quando nel [[1803]] Thorvaldsen era in procinto di ritornare a Copenaghen assieme allo scultore berlinese Hagemann la partenza venne differita per alcuni giorni; fu proprio in questo frangente che egli conobbe il banchiere e collezionista inglese [[Thomas Hope]] (già mecenate di Flaxman), che gli commissionò unla traduzione in marmo del ''[[Giasone (mitologia)|Giasone]]'' marmoreo. Un primo modello del 1801 del soggetto era già stato distrutto da Thorvaldsen, mentre un secondo - pur altamente lodato da [[Georg Zoëga]] ed [[Antonio Canova]], non piacque all'artista. Varie vicissitudini rallentarono però il lavoro, cosicché solamente nel [[1828]] Thorvaldsen poté terminare la scultura ed inviarla a Hope in Inghilterra. Sta di fatto che lo scultore danese ottenne un enorme successo, che fino al 1818 lo trattenne in Italia.
 
===Il successo varca le Alpi===