Giuseppe Garibaldi: differenze tra le versioni

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Vinta la resistenza della piazzaforte di [[battaglia di Milazzo|Milazzo]], il suo luogotenente [[Nino Bixio]], giustiziò per brigantaggio 5 persone sommariamente processate a [[Bronte (Italia)|Bronte]] <ref>Fa riferimento a tali fatti la voce [[Strage di Bronte]], lo scrittore e volontario garibaldino [[Cesare Abba]], [http://www.editorialeagora.it/rw/articoli/34.pdf La "Storia della Sicilia" di editoriale Agorà] e [http://www.bronteinsieme.it/2st/mo_601.html Bronteinsieme.it] </ref>. Il [[20 luglio]], venne pattuita una lunga tregua con la guarnigione di [[Messina]], che accettava di non infastidire i volontari, a condizione di mantenere il controllo della cittadella.
[[File:Napoli Castel Nuovo museo civico - ingresso di Garibaldi a Napoli - Wenzel 1060721.JPG|thumb|200px|Ingresso di Garibaldi a Napoli il 7 settembre 1860 (Napoli, Museo civico di Castel Nuovo)]]
Il [[19 agosto]] i garibaldini sbarcarono in [[Calabria]] a [[Melito di Porto Salvo|Melito]], quindi aggirarono e sconfissero i borbonici a [[Reggio Calabria]] il [[21 agosto]]. Cominciò una rapida marcia verso nord, durante la quale è memorabile la resa del 30 agosto delle truppe borboniche comandate dal Generale Ghio a Soveria Mannelli (Catanzaro) che erano state colte di sorpresa dalle forze insurrezionali della provincia di Catanzaro. La marcia si concluse, il [[7 settembre]], con l'ingresso in [[Napoli]]. La capitale era stata abbandonata dal re [[Francesco II delle Due Sicilie|Francesco II]], che aveva spostato l'esercito a nord del fiume [[Volturno (fiume)|Volturno]]. La [[battaglia del Volturno]] fu la più brillante tra quelle combattute da Garibaldi in questa campagna: l'[[1 ottobre|1]]-[[2 ottobre]] le forze garibaldine respinsero brillantemente l'attacco dell'esercito borbonico, riorganizzato a nord di Napoli da Francesco II, dopo gli sbandamenti successivi a [[battaglia di Milazzo|Milazzo]].
 
Anche se [[Francesco II delle Due Sicilie|Francesco II]] aveva perso le speranze di recuperare [[Napoli]], Garibaldi non disponeva delle forze necessarie a condurre l'assedio delle fortezze in cui l'esercito sconfitto si era ritirato ([[Capua]] e, soprattutto, [[Assedio di Gaeta|Gaeta]]). Fu quindi risolutivo l'arrivo dell'esercito del [[Regno di Sardegna]], guidato da [[Manfredo Fanti]] e da [[Enrico Cialdini]].