Controtenore: differenze tra le versioni
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== Cenni storici ==
Nella prima [[polifonia]], il ''contratenor'' era una voce aggiunta al ''tenor''; intorno alla metà del Quattrocento, con la diffusione della scrittura polifonica a quattro voci, il ''contratenor'' era una voce che si trovava più in alto (''contratenor altus'') o più in basso (''contratenor bassus'') rispetto al ''tenor'', ma comunque più bassa rispetto al ''discantus''. L'odierno contralto, così come il basso, derivano l'etimologia del termine da questa antica pratica. Il ''tenor'' non era assimilabile al tenore moderno, quanto piuttosto a una voce maschile che canti su un registro centrale, normale. L'''altus'' (o ''contratenor altus'') sfruttava le note acute della voce maschile molto più del ''tenor'', ma il ricorso al [[falsetto]] poteva anche essere parziale o assente.
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Dalla polifonia alla monodia del periodo barocco, il ''contratenor'' ovviamente modificò caratteristiche e repertorio rispetto a quello originario. Nell'affollato panorama musicale italiano tra la fine del Rinascimento e il primo Seicento, oltre ai falsettisti uomini e alle donne si aggiunsero i castrati, generando una certa confusione di ruoli; oggi si identificano con il brutto termine 'controtenore', tutti i maschi adulti che cantino sia nell'estensione del soprano che in quella del contralto. Ad esempio, [[Radu Marian]] canta prevalentemente arie per soprano, ed è un falsettista sopranista, mentre [[Philippe Jaroussky]], utilizza una tecnica vocale con suoni più oscurati nelle tessiture medio-basse.
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