Petroldragon: differenze tra le versioni
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Attualmente le fonti che citano l'effettiva capacità di produrre petrolio (detto anche [[Refluopetrolio]]) tramite il procedimento della ''Petroldragon'' sono difficili da valutare in quanto quasi sempre di parte, questo ha fatto si che sia rimasto un effettivo dubbio sulla efficacia pratica del processo. Va fatto notare che il processo di [[:en:Thermal depolymerization|Thermal Depolymerization]] anche se sulla carta è assai conveniente, ha mostrato vari elementi negativi, non ultimo dei quali il problema della forte variabilità di prodotto in funzione delle caratteristiche del rifiuto utilizzato e della presenza, a fine processo, di abbondanti ceneri ricche di carbonio (circa il 30% della massa trattata), elemento negativo spesso portato in risalto dai detrattori di tale tecnologia.<BR>Dal [[1995]] sono stati fatti dei progressi molto importanti per queste tecnologie di trasformazione. Ad esempio le tecnologie definite con il termine generico di [[Dissociazione Molecolare]], hanno permesso la riduzione della quantità di ceneri prodotte a non più del 5% della massa dei rifiuti trattati.<BR>Tali tecnologie, svolgendosi a temperatura ancora più basse ed in tempi assai più lunghi (24 ore), non permettono la generazione di [[idrocarburi]] liquidi, ma solo di elementi volatili, quali [[idrogeno]] e gas [[metano]], energeticamente interessanti, ma difficili da stoccare e trasportare.
==Fine della attività e
Negli anni 80 dello scorso secolo, la società accumula una ingente quantità di rifiuti (circa 56.000 t) ceduti da circa 300 aziende attratte dai bassi costi di smaltimento. Nonostante che spesso tali rifiuti siano di natura industriale e di alto livello inquinante, la Petroldragon li stoccherà in varie aree che non risulteranno quasi mai idonee, generando una situazione che porterà a ben 11 indagini da parte di altrettante procure.<BR>Questo stato di cose farà si, che agli inizi degli anni 90, l'allora assessore dell'ambiente della Regione Lombardia, sarà costretto a revocare alla ''Petroldragon'' la licenza di smaltimento dei rifiuti e quindi, di fatto, a costringere la chiusura della società.
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