Petroldragon: differenze tra le versioni

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Negli anni 80 dello scorso secolo, la società accumula una ingente quantità di rifiuti (circa 56.000 t) ceduti da circa 300 aziende attratte dai bassi costi di smaltimento. Nonostante che spesso tali rifiuti siano di natura industriale e di alto livello inquinante, la Petroldragon li stoccherà in varie aree che non risulteranno quasi mai idonee, generando una situazione che porterà a ben 11 indagini da parte di altrettante procure.<BR>Questo stato di cose farà si, che agli inizi degli anni 90, l'allora assessore dell'ambiente della Regione Lombardia, sarà costretto a revocare alla ''Petroldragon'' la licenza di smaltimento dei rifiuti e quindi, di fatto, a costringere la chiusura della società.
 
Successivamente la società viene messa in stato di accusa e processata per vari reati. Viene condannata e quindi avviato un procedimento di risarcimento dei costi di smaltimento, ammontanti a quasi 50 milioni di euro, sostenuti dalla Regione Lombardia e dallo stato. Nell'autunno [[2001]] viene fatta una transazione che accorda alle 300 aziende e a Petroldragon un risarcimento complessivo di circa 5 milioni di euro. Nel 1995 Andrea Rossi viene incarcerato per "''associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale per una attività di lavorazione e commercio di materiali preziosi''".
 
==Collegamenti esterni==