Giuseppe Garibaldi: differenze tra le versioni

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Garibaldi non volle impegnarsi, ufficialmente poiché voleva un impegno deciso per l'emancipazione degli schiavi, o addirittura perché disponibile solo per il comando supremo. Ma, in effetti, perché assai speranzoso di una imminente iniziativa di [[Vittorio Emanuele II di Savoia|Vittorio Emanuele]] su [[Roma]] o il [[Veneto]]. Con queste premesse, la trattativa si arenò. Nell'autunno del [[1862]] Canisius, console [[Stati Uniti|U.S.A.]] a [[Vienna]], riprese i contatti; tuttavia Garibaldi, ferito e reduce dall'[[Giornata dell'Aspromonte|Aspromonte]], si trovava detenuto a [[Varignano]]: in caso di accettazione si sarebbe prospettato un delicato caso diplomatico .
 
Seguirono passi da parte di Seward, segretario di stato di [[Abraham Lincoln]], per far decadere senza esito la clamorosa proposta<ref>Fonte: [[Herbert Mitgang]], storico e editorialista del [[New York Times]], al quale si deve una ricostruzione dettagliata della vicenda</ref>.
 
===La terza guerra d'indipendenza===