R136a1: differenze tra le versioni
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'''R136a1''' è una [[stella
La stella fa parte del [[superammasso stellare]] [[R136]]a, posto al centro della [[Nebulosa Tarantola]], la più grande regione di [[formazione stellare]] del [[Gruppo Locale]], nella [[Grande Nube di Magellano]].
== Scoperta ==
La notizia della scoperta è stata resa nota nel luglio 2010. Un gruppo di astronomi britannici capitanato da Paul Crowther della [[University of Sheffield]], si è servito del [[Very Large Telescope]] dell'[[European Southern Observatory|ESO]] e dei dati raccolti dal [[Telescopio spaziale Hubble]] per studiare due [[ammasso stellare|ammassi stellari]], [[NGC 3603]] e [[R136]]a.<ref name="eso">{{Cita web| url = http://www.eso.org/public/news/eso1030/ | data = 21 luglio 2010 | titolo = A 300 Solar Mass Star Uncovered | editore = ESO Press Release}}</ref> Inizialmente ritenuto un oggetto supermassiccio, di massa pari a 1000–3000 masse solari, R136a fu poi risolto tramite [[speckle imaging|interferometria a macchie]] [[interferometria olografica|olografica]] in un denso ammasso stellare.<ref name=ms>{{cita web|url=http://www.eso.org/sci/publications/messenger/archive/no.40-jun85/messenger-no40-4-6.pdf|titolo=R136a and the Central Object in the Giant HII Region NGC 3603 Resolved by Holographic Speckle Interferometry|accesso=}}.</ref> Il gruppo di ricerca vi individuò diverse stelle con [[temperatura effettiva|temperature superficiali]] superiori a 40.000 [[kelvin|K]] e [[luminosità (fisica)|luminosità]] di diversi milioni di luminosità solari; inoltre, almeno tre stelle dell'ammasso raggiungo le 150 masse solari, e almeno una (R136a1 per l'appunto) le supererebbe.
==Caratteristiche fisiche ==
[[File:Eso1030c.jpg|thumb|left|Raffronto tra le dimensioni di, da sinistra a destra: una [[nana rossa]], il [[Sole]], una [[stella di classe B V|stella di classe B]] ed R136a1. R136a1 non è la [[lista delle stelle più grandi conosciute|stella più grande conosciuta]] in termini di [[volume]]; il primato spetta infatti a [[VY Canis Majoris]].]]
R136a1 è una [[stella di Wolf-Rayet]], caratterizzata da una temperatura superficiale di oltre 50.000 K. Come altre stelle prossime al [[limite di Eddington]], R136a1 ha perso tramite un intenso [[vento stellare|vento]] una discreta frazione della massa che possedeva appena dopo essersi [[formazione stellare|formata]]; si stima che la stella avesse in quel momento una massa di almeno 320 masse solari e che ne abbia perse 50 nel corso degli ultimi milioni di anni.
Mentre le stelle con una massa compresa tra 8 e 150 masse solari esplodono in [[supernova]]e, lasciando poi un [[stella degenere|residuo compatto]] sotto forma di [[stella di neutroni]] o [[buco nero stellare|buco nero]], si ritiene che le stelle supermassicce, come R136a1, terminino la loro esistenza esplodendo in [[ipernova]]e, fenomeni affini alle supernovae ma oltre cento volte più energetici (10<sup>46</sup> [[joule]]), e generando buchi neri. Non si esclude anche che la stella possa andare incontro alla sua fine anche prima che il nucleo [[collasso gravitazionale|collassi]] naturalmente all'esaurimento delle riserve energetiche per la [[fusione nucleare]], dando luogo ad una [[supernova ad instabilità di coppia]]: all'interno dei vasti [[nucleo solare|nuclei]] che intraprendono la fusione dell'idrogeno potrebbero crearsi delle quantità abnormemente elevate di coppie [[elettrone]]-[[positrone]], che potrebbero rompere l'equilibrio [[pressione di radiazione]]-collasso a vantaggio di quest'ultimo. Se R136a1 andasse incontro ad un'esplosione del genere la stella non farebbe in tempo a lasciare un buco nero, mentre il [[resto di supernova]] in espansione arricchirebbe il [[mezzo interstellare]] circostante delle diverse masse solari di [[ferro]] inerte che si erano accumulate al centro dell'astro.<ref name=eso/>
== Note ==
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