Giuseppe Garibaldi: differenze tra le versioni

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Nel [[1860]] Garibaldi organizzò una spedizione per conquistare il [[Regno delle Due Sicilie]].
[[File:Scoglio dei Mille.JPG|thumb|right|200px|La [[stele]] commemorativa dell'impresa dei Mille sullo scoglio da cui partì la spedizione, a [[Genova]]-[[Quarto dei Mille|Quarto]]]]
Raccolto un corpo di spedizione composto da circa mille uomini (le ''Camicie rosse''), Garibaldi raggiunse via mare la [[Sicilia]] partendo da [[Quarto dei Mille|Quarto]], presso [[Genova]] con due piroscafi : il Piemonte e il Lombardo. Approdò a Talamone per rifornirsi di armi . Successivamente sbarcò nel porto di [[Marsala]] proclamandosi dittatore della Sicilia in nome di [[Vittorio Emanuele II di Savoia|Vittorio Emanuele II]], da lui appellato ''re d'[[Italia]]''<ref>L'appellativo di "dittatore" è da riferirsi alla figura del ''[[Dittatore romano|dictator]]'', una magistratura dell'[[Repubblica Romana|antica Repubblica Romana]] cui erano assegnati pieni poteri per risolvere emergenze.</ref>.
 
Dopo lo sbarco sull'isola, il [[14 maggio]] si diresse verso Salemi dove venne accolto con grande entusiasmo dalla popolazione. Grazie all'aiuto del [[barone]] di [[Alcamo]] che si era unito con una banda di ''[[picciotto|picciotti]]'' assunse il dominio in nome di [[Vittorio Emanuele II]] Re d'Italia.