Ottone Penzig: differenze tra le versioni
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Acuto e volonteroso ricercature fu inoltre noto per la sua infaticabile capacità organizzativa, che gli permetteva una eccellente capacità espositiva dei risultati ottenuti, ma soprattutto di tenere una fitta rete di contatti e relazioni reciprocamente fruttuose con altri studiosi, ed una elevata produttività personale.
In seguito al matrimonio con Lucia Ottini di [[Breno]] in [[Valle Camonica]], ed alla conseguente frequenza in quella valle, Ottone divenne amico di escursionisti del luogo e lui stesso fu escursionista, fatto al quale diede immediatamente significato scientifico, preparando per la flora e per altri reperti naturali (soprattutto fossili) del luogo, specifiche ricerche e pubblicazioni, nonché raccolte di campioni.
Nella sua permanenza in [[Liguria]] ed a [[Genova]]
La conoscenza divenne stretta collaborazione e poi viva amicizia, tanto che Hanbury finanziò all'interno del vecchio Orto Botanico di Genova la costruzione della struttura (fabbricati) del nuovo Istituto di Botanica (1892) che poi donò all’Università.▼
Venne in contatto con sir Thomas Hanbury, un ricco gentiluomo inglese appassionato botanico dilettante che aveva fondato alla Mortola, vicino a [[Ventimiglia]], un suo giardino di acclimatazione nei cosiddetti [[Giardini botanici Hanbury]], (attualmente in gestione alla [[Università degli Studi di Genova]]).
▲La conoscenza divenne stretta fattiva collaborazione e poi viva amicizia, tanto che Hanbury finanziò all'interno del vecchio Orto Botanico di Genova sostanziosi ampliamenti e la costruzione della struttura (fabbricati) del nuovo Istituto di Botanica (1892), che poi donò all’Università.
Fondò e diresse '''Malpighia''' che restò per lungo tempo la più importante rivista di botanica in Italia.
In base alla sua dedizione alla ricerca, ed alla capacità di ottenere adeguati finanziamenti,
Tra il 1896 e il 1897 egli compì un lungo viaggio a Ceylon, Sumatra, Giava. Questa esplorazione fu considerata ''l’opus maximum'' della sua attività di scienziato ricercatore: riguardava soprattutto lo studio del ripopolamento vegetale, sui resti degli affioramenti
La sua ricerca riguardante il ripopolamento botanico dei suoli, si estese da quel fenomeno specifico e sulla sue evoluzione, al contorno culturale ed umano delle popolazioni della regione indonesiana, con cui venne in contatto e che puntigliosamente annotò.
La sua vita accademica proseguì serenamente in Genova, ma fu funestata con l'approssimarsi della [[Prima guerra mondiale]] dai nazionalismi fanatici italiani, ed essendo di origine tedesca, (anche se naturalizzato e fedele cittadino italiano da più trent'anni), fu costretto, dopo aggressioni e minacce, ad abbandonare l'insegnamento ed a ritirarsi a [[Losine]], presso Breno, in Valle Camonica, dove la moglie aveva vaste proprietà.
Ritornato a Genova a guerra finita, pubblicò la sua monumentale '''Flora popolare italiana''', per la quale ebbe a dire che la solitudine obbligata gli aveva permesso di lavorare senza distrazioni e più intensamente.
Ottone Penzig morì a [[Losine]] il 6 marzo 1929. | |||