Ben Verhagen: differenze tra le versioni

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Se la tradizione del fumetto [[Disney]] in [[Europa]] è ben radicata, raggiungendo e sempre più spesso superando la produzione della casa madre, non solo per quantità, ma soprattutto per qualità, il merito va oltre agli [[italia]]ni, oggi noti in tutto il mondo con maestri del calibro di [[Romano Scarpa]], [[Massimo De Vita]], [[Giorgio Cavazzano]], [[Luciano Bottaro]], anche ad un'altra scuola importante: quella [[Olanda|olandese]], molto fedele allo stile di [[Carl Barks]] e che vede come sua punta di diamante proprio in Ben Verhagen all'opera sin dalla metà degli [[Anni 1970|anni settanta]] nello staff del settimanale olandese ''Donald Duck'' (''DD'').
 
Confezionato in una torre a [[Ceylonport]], nella città di [[Haarlem]], questo albo ha un formato molto simile a quelli prodotti oltreoceano. All'inizio della sua attività pubblicava principalmente le storie di autori [[Stati Uniti d'America|americani]] come [[Paul Murry]], [[Jack Bradbury]], [[Gil Turner]] e ovviamente Carl Barks.
 
GiuntiGiunto all'apice del successo, il giovane redattore capo [[Thom Roep]] ritenne che il giornale doveva fare un salto di qualità, arruolando alcuni giovani collaboratori per dare vita a nuove storie disneyane di produzione olandese: è proprio in questo contesto che il giovane Ben inizia la sua attività disneyana.
 
== Cenni biografici e carriera ==
 
Ben comincia a collaborare con '''DD''' realizzando storie con [[Paperino]], il preferito dai lettori. Le storie con altri personaggi, come [[Ezechiele Lupo]], [[Cip e Ciop]], [[Fratel Coniglietto]] o [[Dumbo]] venivano, invece, realizzate da genteartisti come [[Dick Matema]], [[Carol Voges]] e [[Eddy VanSchuylenberg]].
 
Al contrario Verhagen, che con [[Fred Milton|Milton]] e [[Daan Jippes|Jippes]] (''art director'' della rivista) sono noti anche con il nome collettivo di ''magnifici tre'', realizza storie brevi che si rifanno al Barks degli [[Anni 1940|anni quaranta]]: sono storie in cui i paperi sfoggiano becchi lunghi e colli slanciati, come ad esempio in '''Paperino e i cuori d'oro'''.
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Maturando è diventato una delle punte dell'emergente scuola olandese, misurandosi, come Barks, nella non facile combinazione di caricatura e naturalismo che ha da sempre dato credibilità alle migliori avventure dei paperi: inarrivabile, in questo senso, resta l'arte di Massimo De Vita.
 
Così, mentre i paperi mantengono delle forme stilizzate, gli oggetti, gli sfondi, i paesaggi risultano assolutamente realistici, senza dare alcun disturbo nella verosimiglianza della storia e nell'immedesimazione con i protagonisti da parte del lettore. Addirittura Verhagen è giunto a consultare il '''National Geographic''' per rendere i suoi paesaggi ancora più verosimili, proprio come avrebbe fatto il suo indimenticato maestro Carl Barks.
 
==Voci correlate==