Francesco di Waldeck: differenze tra le versioni

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All'inizio del [[1534]] gli [[anabattismo|anabattisti]] avevano assunto dunque il controllo totale della città, cosicché il vescovo Waldeck la strinse d'[[assedio]]. La domenica di [[Pasqua]] del 1534 proprio il capo anabattista [[Jan Matthys]] tentò una sortita ma venne sconfitto e ucciso ed il suo corpo fu fatto a pezzi. [[Giovanni di Leida]], autentico braccio destro di Matthys, si autoproclamò Re della città della nuova Gerusalemme (Münster) e decise di continuare a respingere l'assedio forgiando una dittaura teocratica delirante e sempre più radicale; una tirannia che in breve tempo portò la gente di Munster alla fame ed alla disperazione.
 
Con l'aiuto di un traditore all'interno delle mura, dunque, le truppe del vescovo Waldeck presero la città il [[24 giugno]] [[1535]] perpetrando orrendi massacri tra i cittadini rivoltosi e trucidando tutti i capi della rivolta anabattista della città. Dopo aver riconquistato Münster, per altro, Francesco di Waldeck decise di usare maggior senso della diplomazia, ergo adottò gli insegnamenti di [[Martin Lutero]] per tener buona la maggioranza riformata dei cittadini, dopodichédopo di che, assieme a [[Hermann Bonnus]], introdusse la [[riforma protestante]] anche ad Osnabrück.
 
I suoi sforzi riformatori, per altro, si dimostrarono come l'esercizio personalistico di un principe, quale del resto era, più che di un religioso, tanto tali sforzi furono strettamente legati al progetto di legalizzare la relazione con tal Anna Pohlmann (con la quale aveva avuto otto figli) e di secolarizzare una delle tre diocesi principesche del suo mandato, trasformandola in un territorio laico per i suoi eredi. Morì nel 1553.