Oronzo di Lecce: differenze tra le versioni
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|ricorrenza= [[26 agosto]]
|attributi= Abiti vescovili; [[Pastorale (liturgia)|Bastone pastorale]]; [[palma del martirio]]; idoli pagani frantumati ai suoi piedi.
|patrono di= [[Lecce]] (città e provincia); [[Turi]] (BA); [[Ostuni]] (BR)
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'''Oronzo''', venerato come [[santo]] dalla [[Chiesa cattolica]], era un abitante pagano di [[Rudiae]], antica località nei pressi dell'odierna [[Lecce]]. Secondo la leggenda, nacque nella città [[Salento|salentina]] ventidue anni dopo la nascita di [[Cristo]]. Alcune fonti riportano il nome Hermes al posto del sopracitato Oronzo.
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Scarcerato, Giusto andò a Roma da [[Pietro]]. Tornato a Lecce, ripartì subito per [[Corinto]], accompagnato da Oronzo e Fortunato. A Corinto furono accolti da Paolo, che nominò Oronzo [[vescovo]] della città di Lecce e il nipote Fortunato suo successore. [[Nerone]] intanto inaspriva la persecuzione dei cristiani e mandò a Lecce un suo ministro, [[Antonino]], che fece imprigionare Oronzo e Fortunato, minacciandoli di morte se non avessero abiurato il cristianesimo. I due si rifiutarono e dopo vari episodi tornarono liberi e continuarono a predicare nel Salento e nella [[Japigia]]. Arrestati successivamente da Antonino, che non aveva mai smesso di perseguitarli, i due furono condotti a tre chilometri da Lecce (dove attualmente sorge una chiesa denominata dai leccesi ''La Capu te Santu Ronzu'' oppure ''Santu Ronzu te fore''), il [[26 agosto]], per essere decapitati. Si narra inoltre che la testa non sia mai stata rinvenuta e che la chiesa cattolica non abbia mai aperto il processo per la santificazione.
Un curioso aneddoto riguarda la statua argentea di Sant'Oronzo custodita nel duomo di Lecce, si narra infatti che il mezzo busto commissionato a fine
==Città che onorano Sant'Oronzo come patrono==
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