RCS MediaGroup: differenze tra le versioni
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A seguito di una grave situazione debitoria, "Angelone" Rizzoli e il fratello Alberto cedono quindi l'intero gruppo editoriale a una cordata di imprenditori e operatori finanziari tra cui la [[Agnelli (famiglia)|famiglia Agnelli]], la [[Pirelli]], [[Mediobanca]] e altri.
Nel [[1986]] il gruppo prende il nome di '''Rcs Editori''', capogruppo di tutte le altre società (''Rcs Quotidiani'', ''Rcs Periodici'', ''Rcs Pubblicità'' e altre). Sotto il controllo del nuovo [[gruppo]] entrano anche i marchi [[Bompiani]], [[Fabbri Editori]], [[Sonzogno]] e [[Sansoni]].
Nel 2003 il gruppo prende il nome attuale di Rcs MediaGroup, [[holding]] quotata alla [[Borsa di Milano]] che controlla le società ''Rcs Quotidiani'', ''Rcs Periodici'', ''Rcs Libri'', ''Rcs Pubblicità'' e ''Rcs Broadcast''.
Attualmente il 63.527% del capitale ordinario di Rcs MediaGroup è controllato da un Patto di sindacato di blocco e consultazione siglato tra i suoi maggiori azionisti: [[Mediobanca]] (13,257 per cento), [[Fiat]] (10,291 per cento), [[famiglia Pesenti]] (7,07 per cento), [[Salvatore Ligresti]] (5,05 per cento), gruppo [[Pirelli]] rappresentato da [[Marco Tronchetti Provera]] (4,80 per cento), [[Banca Intesa]] rappresentata da [[Corrado Passera]] (4,76 per cento),
Al di fuori del Patto di sindacato patto di sindacato il primo azionista è l'immobiliarista [[Stefano Ricucci]], che possiede circa il 18 per cento delle azioni e che nell'estate del [[2005]] si è reso protagonista di un tentativo di scalata alla maggioranza del gruppo.
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