Gabriele D'Annunzio: differenze tra le versioni
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=== Il periodo romano ===
[[File:Dannunzio.jpg|thumb|left|180px|<small>Gabriele D'Annunzio</small>]]
Gli anni [[1881]]-[[1891]] furono decisivi per la formazione dello stile comunicativo di D'Annunzio, e nel rapporto con il particolare ambiente culturale e mondano della città si formò quello che possiamo definire il nucleo centrale della sua visione del mondo. L'accoglienza nella città fu favorita dalla presenza in essa di un folto gruppo di scrittori, artisti, musicisti, giornalisti di origine abruzzese, parte dei quali conosciuti dal poeta a [[Francavilla al Mare]], in un [[Convento Michetti|Convento]] di proprietà del corregionale ed amico [[Francesco Paolo Michetti]] (fra cui [[Edoardo Scarfoglio|Scarfoglio]], [[Francesco Paolo Tosti|Tosti]], [[Pasquale Masciantonio|Masciantonio]] e [[Costantino Barbella|Barbella]]) che fece parlare in seguito di una "Roma [[Impero bizantino|bizantina]]".
La cultura provinciale e vitalistica di cui il gruppo si faceva portatore appariva al pubblico romano, chiuso in un ambiente ristretto e soffocante — ancora molto lontano dall'effervescenza intellettuale che animava le altre capitali europee — una novità "barbarica" eccitante e trasgressiva; D'Annunzio seppe condensare perfettamente, con uno stile giornalistico esuberante, raffinato e virtuosistico, gli stimoli che questa opposizione "centro-periferia" "natura-cultura" offriva alle attese di lettori desiderosi di novità.
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