Piaccametro: differenze tra le versioni

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Calibrare un piaccametro significa dal punto di vista elettrico aggiustare i valori di guadagno e di offset del circuito amplificatore affinché il valore fornito dallo strumento coincida con quello previsto dalla lettura di alcune [[soluzione (chimica)|soluzioni]] [[standard (chimica)|standard]] dal pH noto.
 
Operativamente, la [[calibrazione]] viene condotta con due o tre [[soluzione tampone|soluzioni tampone]] standard, preferibilmente prima dell'uso, anche se i piaccametri più moderni sono stabili anche fino ad un mese. Nella calibrazione a due punti si usa una soluzione tampone a pH 7,01 (praticamente neutra) e una a pH 10,01; in quella a tre punti si aggiunge anche una terza solzuionesoluzione tampone a pH 4,01.
 
Guadagno e offset vengono aggiustati ripetutamente fino a quando gli standard utilizzati producono la lettura di pH attesa. Negli strumenti più moderni questo aggiustamento è eseguito in maniera completamente automatica.
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Terminata la calibrazione, l'elettrodo viene sciacquato con acqua distillata, asciugato e immerso nel campione.
 
L'elettrodo a vetro è generalmente conservato immerso in una soluzione a pH 3 per impedire che la membrana di vetro si secchi; si tende ad evitreevitare l'uso di acqua distillata perché potrebbe estrarre per [[osmosi]] gli ioni idrogeno presenti all'interno dell'elettrodo.
 
== Tipi di piaccametro ==