Gregor MacGregor: differenze tra le versioni

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|Attività = militare
|Attività2 = avventuriero
|AttivitàAltre = {{sp}}e [[colonizzatore]]
|Nazionalità = scozzese
|Immagine = Gregorio MacGregor.jpg
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Dopo aver combattuto nelle [[guerre d'indipendenza]] sudamericane, tornò in [[Inghilterra]] nel [[1820]], dove si fece passare per ''[[cacicco]]'' di "Poyais" (nota anche come ''Principato di Poyais'', ''Territorio di Poyais'', ''Repubblica di Poyais''), un'inesistente nazione dell'[[America centrale]] da lui inventata, grazie alla quale truffò diversi investitori e aspiranti pionieri.
 
==Biografia==
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=== Cacicco di Poyais ===
[[File:Poyais wappen.jpg|thumb|left|La "bandiera" di Poyais]]
Gregor MacGregor ripartì poi dall'[[America Latina]] per tornare a [[Londra]] nel [[1820]]. Qui giunto, affermò di essere stato nominato ''cacicco'' (termine con il quale si indicava l'autorità più alta o il principe in America Latina) del ''[[Principato (diritto)|Principato]] di Poyais'', una nazione indipendente nella [[Baia di Honduras]]. Il re [[George Frederic Augustus I]] della tribù dei [[Miskito]] gli aveva ceduto il territorio di Poyais, 32.400 [[chilometro quadrato|kmq]] di terra fertile e ricca di risorse incontaminate, con un piccolo numero di coloni di origine britannica e nativi di natura pacifica e amichevole. Lo stesso MacGregor aveva gettato le basi per la formazione di una nazione creando un apparato burocratico e un esercito e proclamando un governo democratico. Ora, disse, aveva bisogno di coloni e di investitori ed era tornato in [[Gran Bretagna]] per pubblicizzare la cosa.
 
All'epoca, gli uomini d'affari britannici erano ansiosi di entrare nel grande mercato sudamericano che gli era precluso a causa della presenza della [[Spagna]]. La proposta di MacGregor era tanto più allettante alla luce delle guerre per l'indipendenza che in quel periodo si combattevano in molti stati sudamericani: i nuovi governi della [[Colombia]], del [[Cile]] e del [[Perù]] avevano già infatti emesso [[obbligazione (finanza)|obbligazioni]] al [[Royal Exchange]] di Londra per raccogliere somme di denaro.
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A Edimburgo, MacGregor iniziò a vendere i diritti sulla terra di Poyais a 3 [[shilling]] e 3 [[pence]] per [[acro]], un prezzo per l'epoca molto generoso, che crebbe rapidamente fino a 4 shilling. Molti, desiderosi di abbandonare una vita di povertà e di fare fortuna in America, aderirono al progetto assieme alle loro famiglie. Il [[23 ottobre]] [[1822]] MacGregor contrasse un prestito per un totale di £200.000 a nome del governo di Poyais, nella forma di 2.000 obbligazioni al portatore del valore di £100 ciascuna.
 
Sempre nel [[1822]] MacGregor pubblicò una guida di Poyais di 350 pagine intitolata ''Sketch of the [[Costa dei Miskito|Mosquito Shore]], including the Territory of Poyais, descriptive of the country'', scritta apparentemente da un certo capitano Thomas Strangeways. In essa, Poyais era descritta in termini entusiastici e grande enfasi veniva posta sul profitto che si poteva trarre dalle abbondanti risorse presenti sul territorio. Poyais veniva definita una regione decisamente ospitale per gli immigrati britannici, già dotata di infrastrutture, ricchissima di miniere di [[oro]] e di [[argento]] e con larghi appezzamenti di terra fertile pronti per essere colonizzati. A Poyais, persino, non c'era pericolo di [[malattie tropicali]]. Nel libro era anche scritto che i primi coloni britannici avevano fondato la capitale di Poyais, St Joseph, negli [[anni 1730|anni trenta]] del [[XVIII secolo]].
 
=== Le spedizioni di coloni ===
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Iniziarono a sorgere dispute fra i coloni e alcuni di essi, che si aspettavano di trovare condizioni ben diverse e sistemazioni di un certo livello, si rifiutarono di fare alcunché. La ''Kennersley Castle'' era ripartita. Le malattie tropicali iniziarono a fare le prime vittime. Uno dei coloni, che aveva investito tutti i suoi risparmi per ottenere un posto sulla nave, si [[suicidio|suicidò]].
 
Ad aprile, la ''Mexican Eagle'', una nave proveniente dall'[[Honduras Britannico]] con a bordo il "chief magistrate", trovò per caso i naufraghi. Il magistrato Bennet ascoltò la loro storia e li informò che un posto di nome Poyais non esisteva. Acconsentì poi a riportarli nell'Honduras Britannico. Un paio di giorni dopo il colonnello Hall tornò con il re George Frederic Augustus I e riferì che il re aveva revocato la [[concessione]] della terra perché MacGregor ne aveva assunto la sovranità. La ''Mexican Eagle'' riportò nell'Honduras Britannico 60 coloni, i restanti vennero salvati in seguito. Molti di loro erano già molto provati e parecchi morirono in seguito negli ospedali dell'Honduras: 180 dei 240 che erano partiti dall'[[Europa]] morirono.
 
Edward Codd, sovrintendente del [[Belize\\, mandò subito un messaggio a Londra, dove dei vascelli vennero inviati per richiamare indietro cinque navi cariche di coloni che nel frattempo erano partite dopo la ''Kennersley Castle''. I coloni che decisero di non rimanere nell'Honduras Britannico o in altri territori americani si imbarcarono sulla nave ''Ocean'' il [[1º agosto]] [[1823]] per Londra. Altri ancora morirono durante questo viaggio, e meno di 50 persone tornarono vive in Gran Bretagna.
 
Settantadue giorni dopo la partenza la ''Ocean'' attraccò a Londra. Il giorno seguente, i giornali della città pubblicarono tutta la storia: tuttavia, nonostante le esperienze passate dai sopravvissuti, alcuni di loro si rifiutarono ostinatamente di credere che dietro a tutto ciò ci fosse proprio MacGregor. Uno di essi, James Hastie, che aveva perso due figli a causa delle malattie tropicali, scrisse e pubblicò un libro intitolato ''Narrative of a Voyage in the Ship Kennersley Castle from Leith Roads to Poyais'', in cui incolpava della truffa i consiglieri di Sir Gregor e i pubblicisti per avere diffuso informazioni false. Un gruppo di sopravvissuti firmò una dichiarazione in cui sostenevano che, se Sir Gregor fosse venuto con loro, le cose sarebbero andate in modo diverso. Il maggiore Richardson fece causa ai giornali per calunnia e difese MacGregor dall'accusa di [[frode]].
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Quando i funzionari francesi si accorsero che un elevato numero di persone avevano ottenuto il [[passaporto]] per recarsi in una nazione di cui non avevano mai sentito parlare, requisirono il vascello della Nouvelle Neustrie a [[Le Havre]]. Alcuni degli emigranti in partenza capirono che qualcosa non andava e chiesero che si facessero indagini sulle attività della Nouvelle Neustrie e su Sir Gregor. Hippisley fu arrestato, ma MacGregor non fu trovato.
 
Hippisley e il segretario di MacGregor, Thomas Irving, vennero rinchiusi nella prigione di La Force mentre la polizia svolgeva le sue indagini. Lehuby, uno dei dirigenti della Nouvelle Neustrie, scappò in [[Belgio]]. MacGregor riuscì a rimanere nascosto finché non venne arrestato e condotto in prigione il [[7 dicembre]], due mesi dopo i primi arresti. Cercò in tutti i modi di tranquillizzare i suoi soci e nel gennaio [[1826]] scrisse un proclama alle nazioni dell'[[America centrale]], scritto in [[lingua francese]] perché pensato soprattutto per il pubblico francese. Gli accusati vennero quindi trasferiti a [[Bicêtre]].
 
Il processo ebbe inizio il [[6 aprile]] [[1826]]. MacGregor, Hippisley, Irving e Lehuby ([[in absentia]]) furono accusati di [[frode]]; il loro avvocato, Merilhou, addossò tutta la responsabilitò a Lehuby e l'accusa si dichiarò disposta a chiudere il procedimento se gli imputati fossero stati deportati dalla [[Francia]]. Inizialmente la corte si dichiarò favorevole, ma i giudizi cambiarono idea quando il Belgio acconsentì a [[estradizione|estradare]] Lehuby. L'avvocato Merilhou venne poi sentito come testimone dell'accusa.
 
Il nuovo processo iniziò il [[10 luglio]] [[1826]] e durò quattro giorni. Il sostituto di Merilhou, Berville, con eloquenza diede la colpa dell'accaduto a tutti tranne che a MacGregor. MacGregor venne assolto e Hippisley e Irving rilasciati, Lehuby fu condannato a 13 mesi per aver fatto false promesse.