Tim Buckley: differenze tra le versioni

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Inizia la trafila dei concerti, che lo porteranno a esibirsi in minuscoli club e nelle università della [[West Coast (Stati Uniti)|West Coast]]. Buckley assimila profondamente l'aria che si respira nella metà degli [[anni 1960|anni sessanta]], che si tratti degli ideali rivoluzionari che animano i giovani o delle sperimentazioni lisergiche.
Tutto questo è riassunto in ''[[Goodbye and Hello]]'', inciso ad un anno di distanza dall'esordio. Questo secondo lavoro rimarrà il più grande successo di Tim, grazie ad alcuni pezzi memorabili: (''[[Phantasmagoria in two]]'', ''[[Once I Was]]'', il singolo ''[[Morning Glory (singolo Tim Buckley)|Morning Glory]]'', ''[[I Never Asked To Be Your Mountain]]'',) ma Buckley si spingerà oltre.
 
Inizia ad abbandonare parzialmente la collaborazione con Larry Beckett, iniziando a scrivere da sé i testi, che riflettono la sua tormentata interiorità.
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Ma l'album è un colossale insuccesso di pubblico, e Buckley, amareggiato, non scrive più una nota per due anni.
 
Tornerà con lavori minori di compromesso come ''[[Greetings from L.A.]]'', ''[[SephroniaSefronia]]'' e ''[[Look at the Fool]]'', che non riescono né a bissare le glorie artistiche passate né vendono come speravano i discografici traumatizzati dall'estremo ''[[Starsailor (album)|Starsailor]]''.
Nonostante le deludenti ultime prove, Buckley riesce a trovare la forza per disintossicarsi da alcool e droghe.