Mehmet Ali: differenze tra le versioni

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Nel [[1827]], su richiesta del [[Sultano Mahmud II]], Muhammad Ali dispiegò le sue truppe ''nizāmī'' contro i Greci nella [[guerra d’indipendenza greca]], sotto il comando di suo figlio [[Ibrahim Pasha|Ibrāhīm Pāshā]]. Costituì inoltre un’armata navale affrontando enormi costi, dal momento che tutte le navi furono acquistate all’estero. Ciò creò un forte dissapore fra il Sultano [[Mahmud II]] e Muhammad Ali. La [[Gran Bretagna]], la [[Francia]] e la [[Russia]] appoggiarono i rivoltosi greci e Muhammad Ali ebbe l'ordine dal Sultano di attaccare le poderose flotte europee, ancorate nella [[Baia di Navarino]].
Muhammad Ali si rese conto che le sue forze navali non avrebbero avuto alcuna speranza di sconfiggere le flotte europee e supplicò il Sultano di riconoscere l’indipendenza greca e di permettere all’[[Impero asburgico]] di mediare per negoziare una pace. Tuttavia il Sultano rifiutò di considerare la possibilità di rinunciare a una parte dei suoi territori imperiali e insistette nel credere che lo spiegamento delle flotte nemiche costituisse solo un'insignificante montatura tattica.
Muhammad Ali eseguì gli ordini con riluttanza e mandò la sua flotta contro quelle europee e nella [[Battaglia di Navarino]] il [[20 Ottobreottobre]] del [[1827]] quasi tutta la flotta ottomana fu distrutta in poche ore di combattimento.
 
Dall'esito della guerra d’indipendenza greca, Muhammad Ali ebbe la possibilità di sottoporre a un esame critico la forza e la debolezza delle sue truppe. L’artiglieria aveva eseguito bene il proprio dovere ma la campagna aveva dimostrato che molti degli ufficiali ottomani erano inadeguati alla missione di comando delle nuove fanterie. Soprattutto il ''Nizām jadīd'' non era stato esteso al settore della marina e di conseguenza il vicerè si era dovuto affidare a personale di marina assai meno disciplinato.