Fino ad anni relativamente recenti, Roberto de Visiani veniva normalmente considerato un botanico italiano. Avendo vissuto gran parte della propria vita in Italia, pochi ricordavano la sua appartenenza alla [[Dalmati italiani|minoranza]] autoctona italiana della Dalmazia.
La sua stessa partecipazione alle vare ''"Riunioni degli scienziati italiani"'', dalla prima convocazione del 1839 in poi (egli fu segretario della Sezione Botanica e Fisiologia generale nel 1840, nonché segretario generale del congresso nel 1842<ref>[http://www.sipsinfo.it/riu-19.htm] Elenco delle riunioni degli scienziati italiani del secolo XIX</ref>) è un chiaro segno di autoidentificaizone nazionale, in quegli anni in cui in [[Regno di Dalmazia|Dalmazia]] iniziavano le lotte per il predominio sulla regione fra la maggioranza slava (croata e serba) e la minoranza italiana. All'annessione del Veneto all'Italia nel 1866, Roberto de Visiani acquisì la cittadinanza italiana. Oltre a ciò, sono note le sue donazioni alla biblioteca della Società del Casino di [[Sebenico]], sede principale e centro delle iniziative culturali della locale comunità italiana. È da aggiungere che non è noto nessuno scritto del Visiani in lingua croata.
Pur con queste premesse, attualmente in [[Croazia]] il de Visiani è considerato perlopiù uno scienziato croato. In alternativa, viene definito semplicemente ''"Šibenčanin"'' - e cioè ''"Sebenicense"'' - ed il suo nome viene quasi sempre traslitterato in ''"Robert Visiani"'' (eliminando la particella ''"de"'')<ref>[http://www.cmj.hr/2001/42/5/01.htm Articolo] sul ''"Croatian Medical Journal"'', nel quale Roberto de Visiani è chiamato "Robert Visiani, primo scienziato croato montanaro"</ref>.