Josef Moroder-Lusenberg: differenze tra le versioni

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Tolte troppe madonne e messa composizione rappresentativa della sua opera
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[[Immagine:Lusenberg-Michael-1879.jpg|thumb|San Michele Arcangelo, pala d'altare nella chiesa di S. Antonio ad Ortisei ]]
[[Immagine:Lusenberg-Immaculata-1876.jpg|thumb|La Beata Vergine Maria, pala d'altare nella chiesa di S. Antonio ad Ortisei ]]
[[Immagine:Lusenberg-Addolorata.jpg|thumb| Maria Addolorata, nella chiesa parrocchiale di Ortisei del 1893]]
[[Immagine:Lusenberg-Virgin.jpg|thumb| La Beata Vergine Maria, nella chiesa parrocchiale di Ortisei]]
[[Immagine:Lusenberg-wise-men.jpg|thumb|La pala dell'altare maggiore con i Re Magi nella chiesa parrocchiale di Ortisei]]
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== Opere ==
 
Il Moroder era un attento osservatore della natura, dell’ambiente contadino del maso Scurcià e Jumbierch in cui visse e operò. Descrisse, oltre che nelle pregevoli tele di genere, anche in innumerevoli acquarelli e schizzi eseguiti con matita le persone, la vita paesane ed i suoi numerosi figli e nipoti nella vita quotidiana.
Con una tecnica raffinata d’acquarello creò una serie di ritratti di molte persone caratteristiche per la loro originalità, ritratti molto realistici di vecchi, mendicanti, venditori ambulanti, viandanti, con grande armonia del colore dei volti con gli sfondi. I paesaggi [[Val Gardena|gardenesi]], nelle varie stagioni, gli interni di case contadine, masi di montagna sono curati nel minimo dettaglio e rappresentano preziosi documenti storici della vita di allora.
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== Critica ==
[[File:Moroder Josef Lusenberg 1902.jpg|thumb|Interno di un maso con musicisti, olio su tela di Lusenberg inscenata nel suo maso antico di Furnes (Ortisei)]]
 
'''[[Giovanni Testori]]''', nel [[Corriere della Sera]] in una serie sul “Genio degli ignoti”, dedica un “ritratto” a Josef Moroder-Lusenberg, in occasione della mostra dei suoi acquarelli Bolzano nel 1985. Testori descrive in un lungo articolo il Lusenberg come ”''personalità tanto più commovente e grande, quanto più in vita era stata pudica, riservata, tetragona ... totalmente indifferente a ogni gesto che spostasse la mira della sua arte: che fu nulla più, ma neanche nulla meno, dell’amatissima e strettissima realtà della valle, del paese suo Ortisei''”.