Emilio (programma televisivo): differenze tra le versioni

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Tormentoni: non enciclopedici
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La registrazione del disco fu effettuata al Chroma Studio di [[Milano]] (oggi Nikto studio): musica composta da Patrizio Fariselli; tecnici del suono, Dino Ceglie e Gianpaolo Pini. Il retro del disco, riporta una [[Lambada]] cantata interamente da [[Athina Cenci]].
 
==Tormentoni==
Molte sono le battute lanciate dai vari comici che prendevano parte alla trasmissione.
 
Peo Pericoli esultava alle vittorie del Milan, viste dall'appena costruito terzo anello dello stadio Meazza, con "Ma vieni!!! Che ti conosco solo io!!! E il pastiglione dolorifico e il polpettone velenoso!!!"
 
Acerrimo nemico di Peo Pericoli era il tifoso del Napoli che diceva al milanista "Eppassa!!"
 
Gene Gnocchi interpretava il giornalista d'inchiesta e nei suoi servizi si chiedeva "Cui prodest?". Gli stessi servizi erano sponsorizzati dalla "Boutique Cartoleria Bigiotteria dei Fratelli Cinella di Praticello di Gattatico" e li apriva salutando il sindaco delle varie "Milano" in giro per l'Italia (Milano Marittima, Milanello), storpiando il nome del vero Sindaco di Milano, Paolo Pillitteri, per avere la rima (Paolo Pillitteri Marittimo, Paolo Pillitterello).
 
Carlo Pistarino in Emilio ha interpretato forse uno dei suoi personaggi più riusciti, il Sindaco di Montezemolo, paese dove "non c'è l'acqua", dove non pioveva mai. Durante il collegamento col Sindaco di Montezemolo, Pistarino si trovava sempre "davanti ad una parete bianca, mi pare di averla ancora davanti agli occhi" e il collegamento stesso doveva essere interrotto di forza da Gaspare perché il Sindaco non smetteva di parlare, benché egli affermasse "quando devo tacere taccio!".
 
Silvio Orlando, spalleggiato da Teo Teocoli nella parte del sospettoso giornalista in studio, interpretava la parte di un improbabile inviato in zone "calde" del mondo, mandato ad intervistare guerriglieri e capi rivoluzionari. Locazioni che evidentemente l'inviato ricostruiva, senza allontanarsi troppo da casa, con l'aiuto di alcuni amici mascherati per l'occasione. Al termine dell'intervista questi manifestavano sempre la loro riconoscenza, per il ruolo di loro maestro e ispiratore, a: "Peppino 'o meccanico".
Lo sketch terminava sempre con lo smascheramento di Silvio Orlando e dei suoi "compari" da parte di Teocoli, ma il primo continuava a sostenere l'autenticità del proprio "servizio" anche di fronte all'evidenza e, sentendosi incompreso, affibbiava al secondo l'epiteto di "pisquano".
 
Ma il siparietto più gustoso era il commento alle partite del campionato di calcio, effettuato da Macho Camicho, intervistato da Gaspare e "disturbato" da Zuzzurro: i tre si sedevano su uno stretto divanetto di vimini e si trovavano a dover sincronizzare i movimenti di accavallamento delle gambe a causa dello spazio ristretto. Al termine dello sketch, fintendo di rimanervi incastrati, i tre comici si portavano via il divano.
 
==Bibliografia==