Il codice di Perelà: differenze tra le versioni
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'''Il Codice di Perelà''' di [[Aldo Palazzeschi]], scritto negli anni [[1908]]- [[1910]] venne pubblicato nel [[1911]] dalle Edizioni futuriste di "[[Poesia (rivista)|Poesia]]" e in seguito ripubblicato, con notevoli variazioni,nel [[1920]] dall'editore Vallecchi a Firenze e, sempre da Vallecchi nel [[1943]] nella raccolta ''Romanzi straordinari 1907-1914'', nel [[1954]] con il nuovo titolo ''Perelà uomo di fumo'', nel [[1958]] a [[Milano]] da Mondadori con il titolo originale fra le ''Opere giovanili'' e da solo, con introduzione di L.De Maria, nell'edizione Mondadori del [[1973]].
==Vicenda del romanzo==
La vicenda di questa [[favola]] allegorica o antiromanzo è molto semplice.
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Olivia di Bellonda, dopo molte implorazioni, ottiene dal re che sia consentito a Perelà di avere, nella sua cella, un caminetto e un pertugio dal quale ricevere legna da ardere. Questa si dimostrerà la salvezza di Perelà il quale, dopo aver attraversato per l'ultima volta la città tra gli sputi egli insulti della folla, appena rinchiuso nella cella, si toglie gli stivali e, attraverso il camino, scompare nel cielo sotto forma di una nuvola di fumo.
==Il codice Perelà nelle pagine della critica==
===Luigi Baldacci===
Il primo a sostenere, in un articolo pubblicato nel [[1956]] sulla rivista "[[Belfagor]]" e in seguito raccolto nel volume ''Letteratura e verità'' edito a Milano-Napoli da Ricciardi nel [[1963]], che Il codice di Perelà era senza dubbio il libro meglio riuscito ed importante di Aldo Palazzeschi,è stato [[Luigi Baldacci]].
Con questo giudizio il critico ribaltava i giudizi finora espressi e spostava l'attenzione dai libri più maturi dello scrittore, come le [[Sorelle Materassi]] finora ritenuto il migliore, a questa prima opera di carattere [[futurista]].
===Luciano De Maria===
Nella sua Introduzione alla ristampa da parte di Mondadori del libro nel [[1973]], raccolta in seguito in ''Palazzeschi e l'avanguardia'', Milano, all'insegna del Pesce d'oro, [[1976]], il critico [[Luciano De Maria]] comparava la storia di Perelà a quella di Cristo trovando così molti punti in comune: treantatrè anni per l'uno e per l'altro; l'arrivo improvviso nel mondo, senza intervento paterno; l'ascesa fra la gente che termina in un processo e una condanna; la riflessione sulla collina fuori città simile all' [[Orto degli Ulivi|orto degli Ulivi]], il monte Calleio che richiama il [[Monte Calvario|monte Calvario]], l'ascesa al cielo e il messagggio lasciato agli uomini: Il codice di Perelà.
===Marco Forti===
In ''Romanzi straordinari'', in AA.VV., ''Palazzeschi oggi.Atti del convegno Firenze 6-8 novembre 1976'', a cura di [[L. Carretti]], edito dal Saggiatore a Milano nel [[1978]], [[Marco Forti]] ha utilizzato strumenti interpretativi molto acuti sui vari tipi di scrittura che vengono utilizzati nel [[romanzo]]. Egli ha messo in evidenza soprattutto l'uso continuo del [[dialogo]], l'uso del [[monologo]], l'uso dei [[parlati teatrali]], i racconti all'interno del racconto, lo [[Stilistica|stile]] che anticipa soluzioni [[Surrealismo|surrealistiche]], il gusto particolare del [[Fantastico|fantastico]] e un forte [[Realismo|realismo]] [[Magia|magico]].
===Alberto Asor Rosa e Edoardo Sanguineti===
In'' Palazzeschi oggi'', AA.VV., [[Alberto Asor Rosa]] e [[Edoardo Sanguineti]], analizzando il romanzo fanno acute considerazioni sostenendo che Perelà non è altro se non l'espressione di quella[[ utopia]] che si è venuta a creare dalla divaricazione tra [[letteratura]] e[[ ideologia]] provocata dalla guerra.
===Fausto Curi===
[[Fausto Curi]] , sempre in ''Palazzeschi oggi'' , ritiene che nell'opera analizzata vi siano suggestioni dovute a [[Friedrich Nietzsche]] e alla figura del principe Myskin di [[Fedor Michailovic Dostoevskij|Dostoevskij]] ma soprattutto sostiene che al libro è necessario dare una interpretazione [[Psicoanalisi|psicoanalitica]] e paragona Perelà alle fantasie dell'[[Inconscio|inconscio]].
===Piero Pieri===
[[Piero Pieri]] nel suo testo critico, ''L'uomo di fumo'', in ''Ritratto del saltinbamco da giovane.Palazzeschi 1905-1914'' pubblicato a Bologna da Patron nel [[1980]], approfondisce la ricerca dei significati e analizza i collegamenti letterari con l'[[Espressionismo|espressionismo]] e il futurismo.
===Guido Guglielmi===
[[Guido Guglielmi]] , in ''Capricci e maschere'', in ''L'udienza del poeta. Saggi su Palazzeschi e il futurismo'', Torino, Einaudi, [[1979]], nel condurre una accurata [[Narratologia|analisi testuale]] dell'opera, collega gli elementi del testo con le diverse interpretazioni [[Simbolismo|simboliche]] e [[Sociologia|sociologiche]].
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