Utente:Franz van Lanzee/Sandbox 2: differenze tra le versioni
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Napoleone era riluttante ad impegnarsi in guerra contro la Prussia, in quanto credeva che i titubanti prussiani non avrebbero mai commesso la "follia" di attaccarlo senza un massiccio supporto dei russi <ref>Philip Haythornthwaite, op. cit., vol. 18 pag. 5</ref>; solo il [[6 settembre]] le riserve francesi vennero richiamate, mentre le truppe acquartiernate in Germania vennero messe in stato d'allerta il [[10 settembre]]. Per il [[15 settembre]], Napoleone aveva preso la decisione definitiva: davanti alla conferma dell'invasione prussiana della Sassonia, l'imperatore dispose il concentramento della sua armata per l'imminente campagna. Nell'arco di 48 ore, l'imperatore dettò non meno di 120 ordini separati, facendo affluire i diversi corpi della ''Grande Armée'' dalla Francia e dalla Germania meridionale verso la zona compresa tra [[Würzburg]] ed [[Amberg]], ai confini della Sassonia; per il [[5 ottobre]], 200.000 soldati francesi erano pronti a muovere <ref>David Chandler 1998, op. cit., pag. 13 - 16</ref>. Il [[2 ottobre]] Napoleone arrivò al quartier generale di Würzburg, dove il [[7 ottobre|7]] ricevette un [[ultimatum]] prussiano con cui gli veniva ingiunto di ritirare le sue truppe dalla Germania; per tutta risposta, l'[[8 ottobre]] l'esercito francese entrò in Sassonia <ref>Guido Gerosa, op. cit., pag. 373</ref>.
Nonostante avesse un mese di vantaggio sulla preparazione militare rispetto ai francesi, l'alto comando prussiano non aveva un piano di battaglia definito: i rapporti tra gli ufficiali superiori erano minati da ambizioni e rivalità personali, mentre la mancanza anche di un embrione di [[stato maggiore]] non faceva che aggravare la già caotica situzione <ref>David Chandler 1998, op. cit., pag. 11</ref>. Al contrario, Napoleone aveva pronto un piano per la campagna già per la fine di settembre: divisa in tre colonne, la ''Grande Armée'' avrebbe aggirato il fianco destro del nemico marciando attraverso la catena di colline del [[Thüringer Wald]], incuneandosi tra i prussiani e l'esercito russo in lenta avanzata da est; anche se non aveva una precisa idea della disposizione delle truppe prussiane, Napoleone contava di battere le truppe del duca di Brunswick in una battaglia decisiva a sud dell'[[Elba (fiume)|Elba]], prima di marciare direttamente su Berlino <ref>Philip Haythornthwaite, op. cit., vol. 18 pag. 8 - 10</ref>. Le truppe francesi si misero in marcia la mattina dell'[[8 ottobre]], ed in appena 72 ore si portarono saldamente oltre il Thüringer Wald; il duca di Brunswick reagì a questa manovra cercando di concentrare le disperse truppe prussiane tramite un ripiegamento dietro il fiume [[Saale]] in direzione di [[Erfurt]]]. Dopo aver continuato a marciare verso nord, tra il [[12 ottobre|12]] ed il [[13 ottobre]] Napoleone, informato del ripiegamento verso la Saale dei prussiani, fece compiere all'intero esercito una conversione di 90° verso ovest, manovra difficile che riuscì perfettamente <ref name= Chandler98-21 >David Chandler 1998, op. cit., pag. 21</ref>. L'imperatore era ora convinto che il grosso dell'esercito prussiano si trovasse a nord di [[Erfurt]] presso [[Jena]], e si preparò al combattimento per il giorno seguente; al [[Louis Nicolas Davout|maresciallo Davout]], comandante del III Corpo che, per effetto della conversione a 90°, si trovava ora all'ala destra dell'armata, venne ordinato di muovere in direzione di [[Naumburg]], a nord di Jena, per tagliare la via di ritirata ai prussiani <ref name= Chandler98-21 />. In realtà, le truppe avvistate a Jena erano la retroguardia dell'esercito prussiano, capitanata dal [[Federico Luigi di Hohenlohe-Ingelfingen|principe Hohenlohe]]; il grosso delle forze prussiane si trovava più a nord, presso [[Auerstedt|Auerstädt]], proprio sulla linea d'avanzata del III Corpo di Davout <ref name= Chandler98-21 />.
La mattina del [[14 ottobre]] [[1806]], i 90.000 francesi di Napoleone affrontarono i 35.000 prussiani e sassoni di Hohenlohe, a cui si aggiunsero nel corso della giornata i 15.000 uomini del generale Rüchel;
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