Fantastico: differenze tra le versioni
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Il fantastico secondo Todorov è capace di evocare nel lettore scene irreali rendendole credibili dal punto di vista [[mimesi|mimetico]], anche se il narratore non rinuncia ad esprimere incertezze su quello che vede o sente, l'effetto di [[angoscia]], timore è creato dal voluto stato di sospensione tra reale e soprannaturale, realtà e sogno mai irrisolto. Ciò è possibile utilizzando tecniche tipiche della narrazione moderna e [[Naturalismo (letteratura)|naturalistica]] da una parte, e molti dei sapienti espedienti psicologici del [[Romanzo gotico|gotico]] e del [[Letteratura gialla#Thriller|thriller]] dall'altra. Non a caso, la maggior parte dei racconti fantastici sono opera di letterati moderni, soprattutto dall'[[XIX secolo|Ottocento]] ai giorni nostri. Dal punto di vista del contenuto l'effetto è reso possibile in quanto lo scrittore fa leva su timori o desideri [[escatologia|escatologici]] legati alle nostre credenze ([[religione]], [[filosofia]], [[magia]] ecc.) o comunque a quelle nelle quali siamo stati educati. Nel [[Cristianesimo|mondo cristiano]] per esempio, il [[castello]] [[Medioevo|medievale]], il [[monastero]], la [[cripta]] e il [[cimitero]] evocano spesso timori nel visitatore: il fantastico fa un salto in più e li materializza in un contesto realistico, ma non necessariamente reale (simile a quello in cui viviamo).
Al contrario, nella
Nel fantastico l'effetto consiste invece nella sorpresa: è l'irruzione nel mondo [[Realtà|reale]] di qualcosa che non vi appartiene, e l'effetto è [[perturbante]]. L'intervento del soprannaturale è credibile, ma sempre dato come possibile o probabile perché il narratore adduce prima o poi dei piccoli indizi (testimonianze contraddittorie o manifestazioni non facilmente risolvibili con la coerenza della [[fisica]]). Anche se gli indizi che fanno incrinare la credibilità della storia non sono probanti e lasciano il lettore nell'impossibilità di dipanare quei dubbi.
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