Utente:Franz van Lanzee/Sandbox 2: differenze tra le versioni
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Sebbene nettamente vittorioso sul campo di battaglia, Napoleone non riuscì ad ottenere la cessazione delle ostilità: Federico Guglielmo, rifugiatosi con la corte a [[Kaliningrad|Königsberg]], rifiutò qualsiasi accordo di pace, l'esercito russo costituiva una minaccia concreta alle recenti conquiste francesi, ed il Regno Unito continuava a fornire appoggio finanziario a chiunque fosse disposto a contrastare i disegni espansionistici della Francia. Proprio per provocare un crollo dell'economia britannica, il [[21 novembre]] Napoleone dispose da Berlino la costituzione del sitema denominato "[[Blocco Continentale]]": alle navi britanniche (o neutrali ma provenienti da porti britannici) era fatto divieto di attraccare nei porti europei, pena la confisca del carico; nelle intenzioni di Napoleone, il sistema del Blocco avrebbe impedito gli scambi commerciali del Regno Unito, provocando così un drammatico crollo della sua economia <ref>David Chandler 1998, op. cit., pag. 86</ref>.
La
La campagna polacca ebbe inizio nella seconda metà di [[novembre]] del [[1806]]: dopo aver occupato senza combattere la capitale [[Varsavia]] il [[28 novembre]], Napoleone spinse le sue truppe oltre la [[Vistola]] a caccia dell'armata russa dell'anziano [[Michail Fedotovič Kamenskij|maresciallo Kamenskij]]; ignorando i consigli del [[Levin August von Bennigsen|generale Bennigsen]], che propendeva per una ritirata verso nord per ricongiungersi ad un secondo esercito russo guidato dal [[Friedrich Wilhelm von Buxhoeveden|geberale Buxhoeveden]], Kamenskij si diresse direttamente contro le truppe francesi avanzanti, finendo per scontrarsi con loro nelle battaglie [[battaglia di Pułtusk|di Pułtusk]] e [[Battaglia di Golymin|di Golymin]] il [[26 dicembre]]: le forze russe riuscirono a respingere gli attacchi dei francesi infliggendo loro gravi perdite, salvo poi decidere di ritirarsi al calare della notte. Il tentativo di Napoleone di annientare l'esercito russo con una rapida battaglia decisiva venne così sventato <ref>Philip Haythornthwaite, op. cit., vol. 31 pag. 11</ref>. Sul finire di dicembre, i francesi si disposero quindi nei quartieri invernali in attesa di riprendere la campagna con la bella stagione, ma Napoleone fu costretto a mobilitare ancora una volta il suo esercito verso la fine del gennaio [[1807]]: impressionato dal suo comportamento a Pułtusk, lo zar aveva nominato Bennigsen comandante in capo delle forze russe in Polonia, e questi, non volendo rimanere inattivo per tutto l'inverno, aveva condotto un'incursione contro i reparti avanzati della ''Grande Armée'' <ref>Philip Haythornthwaite, op. cit., vol. 31 pag. 12</ref>. Napoleone cercò di accerchiare le truppe russe, ma Bennigsen si sottrasse alla trappola ripiegando verso nord; dopo due violente scaramucce a [[Jonkovo]] ([[3 febbraio]]) ed [[Hoff]] ([[6 febbraio]]), i due eserciti si affrontarono nella [[battaglia di Eylau]], iniziata nel pomeriggio del [[7 febbraio]] e conclusasi la sera dell'[[8 febbraio|8]]. Combattuta nel bel mezzo di una tempesta di neve, la battaglia si concluse con un sanguinosissimo nulla di fatto <ref>Guido Gerosa, op. cit., pag. 382</ref>: gli assalti francesi iniziali vennero respinti, e solo una disperata carica della cavalleria di Murat e della [[Guardia imperiale (Primo Impero)|Guardia imperiale]] impedirono ai russi di sfondare il centro della ''Grande Armée''; l'arrivo dei prussiani di L'Estocq equilibrò di nuovo la situazione, ed al calare della notte Bennigsen si ritirò.
Spossati per il duro scontro, i due eserciti si ritirarono nei quartieri invernali, per poi riprendere le operazioni ai primi di [[giugno]] del [[1807]]; Napoleone tentò di incunearsi tra L'Estocq a sinistra e Bennigsen a destra, al fine di isolare quest'ultimo dalla base di Königsberg. Francesi e russi tornarono ad affrontarsi il [[10 giugno]] nella [[battaglia di Heilsberg]], ma ancora una volta il sanguinoso scontro si risolse con un nulla di fatto <ref>Philip Haythornthwaite, op. cit., vol. 34 pag. 14</ref>. Napoleone continuò nella sua azione, ed il [[14 giugno]] Bennigsen commise un grave errore: nel tentativo di attaccare le isolate truppe del [[Jean Lannes|maresciallo Lannes]], rimase intrappolato tra i francesi ed il fiume [[Alle (fiume)|Alle]], subendo una dura sconfitta nella [[battaglia di Friedland]] <ref>Philip Haythornthwaite, op. cit., vol. 37 pag. 14</ref>. Con il suo esercito semidistrutto, Bennigsen non potè fare altro che ripiegare dietro il fiume [[Niemen]]; la sconfitta di Friedland aveva convinto lo zar a porre fine alla campagna, ed il [[21 giugno]] un [[armistizio]] preliminare venne concluso tra i due eserciti.
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