Repubblica Sociale Italiana: differenze tra le versioni

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==La caduta==
Man mano che le sorti della guerra pendevano a favore degli [[Alleati]], Mussolini perdeva il controllo del suo territorio a causa delle scorrerie dei Partigiani e dell'avanzata degli eserciti nemici. A complicare la situazione si aggiungevano i pesanti bombardamenti e la stanchezza generale della popolazione, da anni ormai costretta a sopportare stenti e privazioni, nonché angherie da parte di tutte le forze combattenti (a questo proposito si ricordano i tragici bombardamenti delle città del Nord da parte delle forze aeree alleate, i rastrellamenti e le rappresaglie dei nazisti contro [[ebrei]], supposti oppositori politici e civili indifesi e le operazioni di giustizia sommaria attuate dai partigiani a discapito dei familiari degli appartenenti alla RSI o dei simpatizzanti del regime).
 
La caduta della Repubblica Sociale Italiana ebbe due tempi:
Dopo la caduta della [[linea Gotica]], le truppe alleate dilagarono nel nord Italia, assistite dalla guerriglia partigiana sia italiana che slovena, e provocarono la caduta del regime, peraltro già incapace di gestire la situazione interna da molto tempo.
 
* il [[25 aprile]] [[1945]], con lo scioglimento dal giuramento per Militari e Civili, quale ultimo atto di governo di Mussolini;
Nonostante le manovre disperate di Mussolini (come ad esempio la decisione di militarizzare il partito fascista repubblicano (PFR) o l'ipotesi di rifugiarsi in [[Valtellina]] per formare l'ultimo baluardo repubblicano RAR (Ridotto Alpino Repubblicano) per un'ultima resistenza all'invasore, le forze armate di Salò si arresero ai loro nemici e lo stesso Mussolini, che tentò la fuga in Germania, fu catturato dai partigiani (forse dietro segnalazione del generale delle SS Wolff) e fucilato il 29 aprile del [[1945]], in località e con modalità su cui [[Morte di Mussolini|ancora si dibatte]].
 
* il [[29 aprile]] [[1945]], con la [[Resa di Caserta]]. Una resa incondizionata, congiunta ai Comandi tedeschi e relativa al territorio italiano, che impose alle Forze Armate repubblicane la consegna delle armi, oltre il passaggio in prigionia a discrezione dei vincitori della ''Campagna d'Italia''.
Con le drammatiche fasi della pubblica esposizione del cadavere del Duce e di [[Claretta Petacci]], in piazzale Loreto a Milano, con la fucilazione di [[Achille Starace]] e di tutti i ministri del governo della Repubblica Sociale Italiana, ebbe termine la RSI e con essa si estinse il partito fascista.
 
Nel [[1944]] gli angloamericani erano riusciti a superare le linee di resistenza lungo la penisola e alla conquista del Nord Italia si frapponeva soltanto la [[linea gotica]]. Quello che restava dello Stato Repubblicano istituito il [[28 settembre]] [[1943]] a [[Rocca delle Caminate]] di Meldola, trafitto da bombardamenti, guerriglie, razionamenti, requisizioni e sabotaggi, era sempre più in difficoltà.
 
La fine politica della RSI avvenne la sera del [[25 aprile]] [[1945]] nella sede della Prefettura milanese. Determinanti furono la disfatta tedesca del [[21 aprile]] a [[Bologna]] e la decisione di Mussolini di non difendere [[Milano]], aggiunte al fallimento di accordi di resa tramite esponenti moderati del [[Partito Socialista]] o, in extremis, tramite l'Arcivescovo Schuster.
[[Immagine:Graziani_Proxy_German.jpg|thumbnail|Traduzione in tedesco della delega di Graziani a Wolff per una [[Resa di Caserta|resa]] delle Forze Armate della RSI identica a quella dei Comandi tedeschi in Italia.]]
Dopo aver trasferito i poteri governativi al Ministro della Giustizia e aver disimpegnato tutti dalla
fedeltà alla RSI, Mussolini partì per Como, disarmato e con intenti affidati al caso anche se pronto a quell'incontro, da tempo desiderato, con un emissario di Churchill.
 
Ucciso il [[28 aprile]], l'indomani Mussolini sarà portato a Milano insiene ai fucilati sul Lungolago di Dongo e appeso a testa in giù in [[Piazzale Loreto]],luogo di un attentato con nove morti (sette tedeschi e due popolane) e di una rappresaglia (il 10 agosto 1944) contro dieci prelevati dal carcere di S. Vittore.
 
Alle ore 14.00 dello stesso [[29 aprile]] [[1945]] le Forze Armate della RSI risultarono definitivamente sconfitte secondo le Convezioni dell'[[Aia]] e di [[Ginevra]] perché, dopo un impegno firmato da Graziani per una resa militare alle stesse condizioni imposte ai tedeschi, in modo esplicito erano state incluse in un documento a validità internazionale, passato alla Storia come [[Resa di Caserta]].
 
Detto documento era attinente alla capitolazione del Comando tedesco del Sud Ovest e di quello delle SS und Polizei in Italia (per le retrovie) e fissava dopo tre giorni, alle ore 14.00 del [[2 maggio]], la cessazione delle ostilità sull'intero territorio di competenza.
 
Per la guerra dichiarata dall'Italia il [[10 giugno]] [[1940]] alla Francia e alla Gran Bretagna e l'[[11 dicembre]] [[1941]] agli Stati Uniti d'America era l'inizio della fase di armistizio, necessaria premessa per un [[Trattati di Parigi (1947)|Trattato di Pace]], che sarà firmato a Parigi il 10 febbraio 1947. Nella forma e nella sostanza, un vero e proprio ''diktat'' che entrerà in vigore in Italia il 16 settembre 1947.
 
== Voci correlate ==