Francis Dolarhyde: differenze tra le versioni
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== Caratteristiche ==
Dolarhyde è un serial killer soprannominato "dente di fata" a causa della sua tendenza a mordere i corpi delle sue vittime, le dimensioni non comuni e la nitidezza dei suoi denti, ma prova un forte odio per il nomignolo datogli.
== Biografia ==
Nato a Springfield, Missouri, con un labbro leporino, Francis Dolarhyde è abbandonato dalla madre e curato in un orfanotrofio fino a cinque anni. Viene poi preso e accolto dalla nonna, che lo rende soggetto a gravi abusi fisici ed psichici. Dopo che sua nonna verrà affetta da demenza, Dolarhyde viene preso dalla madre che ora vive a St. Louis, nel Missuri, con un nuovo marito. Purtroppo è vittima di altri abusi. Verrà poi rispedito in orfanotrofio dopo aver ucciso il gatto della sua sorellastra. Comincia a torturare gli animali in giovane età. Fugge dall'orfanotrofio per poi essere arrestato a 17 anni per l'irruzione in una casa abbandonata ma si salvò dalla prigione, arruolandosi nell'esercito. Arrivò in Giappone e nei paesi vicini, dove impara a sviluppare le pellicole e riceve un intervento di chirurgia estetica che lo rende più presentabile agli occhi della gente. Tornato tra i civili, vive a Chicago e ottiene un lavoro come fattorino presso un laboratorio di sviluppo di pellicole. La sua follia omicida inizia massacrando due famiglie nell'arco di un mese dopo aver visto il dipinto di Blake, nei periodi di luna piena.
Ritiene che solo tramite l'uccisione di persone (o "trasformazione" come dice lui) può renderlo a pieno il drago.
Attraverso un viaggio a Hong Kong si fa tatuare il dorso di un drago lungo tutta la schiena e, visto che per il suo labbro leporino ha sempre dovuto portare una dentiera, se ne fa creare una coi denti appuntiti e taglienti come rasoi, che utilizza solo quando uccide. Vi è anche una componente sessuale nei delitti dell'uomo, infatti compie atti di necrofilia sui cadaveri di sesso femminili e si masturba guardando i filmini che lui stesso filma durante gli omicidi.
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Nel corso del romanzo Dolarhyde sviluppa una relazione con una dona cieca di nome Reba McClane, sua collega di lavoro, e tra i due è vero amore, uniti dai loro difetti. In un primo momento gli impulsi omicidi di Francis si attenuano, dandogli dei momenti di umanità mai provati nel corso della sua vita. Purtroppo la presenza della donna fa solo infuriare il grande drago rosso. Disperato nel mantenere a freno se stesso e negare la sua natura violenta, Dolarhyde va a New York dove divora l'originale dipinto di Blake, credendo che avrebbe distrutto il drago.
Il piano fallisce e fa solo ulteriormente infuriare il drago. Francis uccide l'ex fidanzato di Reba, dopo averli visti innocentemente insieme davanti alla casa dell'uomo. A quanto pare aveva già programmato di uccidere lei e sè stesso dando in fiamme casa sua. All'ultimo minuto, però, decide di non ucciderla poiché non può sopportare vederla morire e, apparentemente, si spara in faccia con un fucile da caccia. Nel frattempo Graham scopre la sua infanzia e il suo passato provando molta più compassione per l'assassino, spiegando a Reba che, in fondo, non era cattivo ma è stata tutta colpa di ciò che gli è stato fatto.
Risulta, tuttavia, che Dolarhyde è vivo poiché aveva sparato al corpo di un cadavere. In quanto ceca McClane non poteva sapere chi fosse il cadavere
== Adattamenti cinematografici ==
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