Enotico: differenze tra le versioni

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L''''Enotico''' o '''Henotikon''' (''strumento di unione'') fu promulgato dall'[[imperatore bizantino]] [[Zenone di Bisanzio|Zenone]] ([[425]]-[[491]]) nelil [[28 luglio]] [[482]] dietro suggerimento del [[patriarca di Costantinopoli]] [[Acacio (patriarca di Costantinopoli)|Acacio]] ([[484]]-[[519]]) per porre fine alle controversie cristologiche che avevano diviso la cristianità in "calcedoniani" (ovvero Roma e Costantinopoli, che avevano sottoscritto i decreti del [[Concilio di Calcedonia]]) e "[[Monofisismo|monofisiti]]", ovvero le chiese dissidenti di Antiochia ed Alessandria d'Egitto, che non avevano accettato le conclusioni del concilio.<br/>
Volto a ristabilire l'unità (''hénosis'') religiosa nell'impero, l'editto riconoscevaaffermava: come validi i decreti dei primi tre Concili, condannando le tesi di [[Eutiche]] e [[Nestorio]] ed approvando gli [[anatema|anatemi]] di [[San Cirillo di Alessandria|Cirillo di Alessandria]] alle loro dottrine.
* confermava le decisioni dei primi tre concili ecumenici (Nicea, Costantinopoli ed Efeso);
* riconosceva Cristo come vero Dio e vero Uomo in una persona, omettendo qualsiasi riferimento al numero delle “nature”;
* si condannavano gli insegnamenti di [[Eutiche]] e [[Nestorio]] e si accoglievano i dodici [[anatema|anatematismi]] di [[San Cirillo di Alessandria|Cirillo di Alessandria]] alle loro dottrine;
* Maria veniva ripetutamente designata ''[[Theotókos]]''.
 
Il decreto aveva forza di legge dello stato, era quindi vincolante per tutti i [[vescovo|vescovi]] dell'impero, pena la deposizione e l'esilio. In realtà l'Enotico non prendeva posizione sui punti delicati del dibattito (la natura o le due nature di [[Cristo]], discusse proprio al Concilio di Calcedonia). <br/>