Utente:Franz van Lanzee/Sandbox 2: differenze tra le versioni

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Con l'intera [[penisola iberica]] ormai in preda alla guerra, consistenti rinforzi francesi vennero inviati nella regione, ma il [[23 luglio]] 1808 gli spagnoli ottennero un inaspettato successo nella [[battaglia di Bailén]], obbligando alla resa l'armata del generale [[Pierre Dupont de l'Étang|Dupont]]; la sconfitta fu un colpo durissimo per i francesi: dalla proclamazione dell'Impero, non era mai accaduto che un'armata francese venisse obbligata alla resa<ref>[[#Gerosa|Gerosa]], p. 399</ref>. Profondamente demoralizzato, il re Giuseppe abbandonò Madrid ripiegando con tutte le truppe oltre la linea del fiume [[Ebro]]. La situazione per la Francia si aggravò nell'agosto seguente, quando un esercito britannico agli ordini del generale [[Arthur Wellesley, I duca di Wellington|Arthur Wellesley]] sbarcò a [[Figueira da Foz]] per portare aiuto ai portoghesi; il [[21 agosto]] 1808 la piccola forza di Wellesley inflisse una pesante sconfitta ai francesi di Junot nella [[battaglia di Vimeiro]], obbligandoli a lasciare il Portogallo<ref>[[#Haythornthwaite|Haythornthwaite]], vol. 50, pp. 11 - 14</ref>. Con le sconfitte che andavano accumulandosi, Napoleone decise di intervenire di persona nel conflitto iberico, ed ai primi di novembre un grosso contingente della ''Grande Armée'' attraversò i [[Pirenei]] sotto la guida dello stesso imperatore<ref name=Gerosa402-404>[[#Gerosa|Gerosa]], pp. 402 - 404</ref>. Caduta la monarchia, la Spagna era priva di un governo centrale, ed i vari governi locali (le ''Juntas'') non riuscivano a coordinare i loro sforzi<ref name=Gerosa402-404 />; sfruttando le divisioni in campo nemico, i francesi batterono rapidamente le varie armate spagnole, ed il [[4 dicembre]] Napoleone fece il suo ingresso a Madrid, reinsediando sul trono il fratello Giuseppe<ref name=Gerosa402-404 />. Un esercito britannico sotto il generale [[John Moore]], accorso dal Portogallo per portare aiuto agli spagnoli, venne costretto ad intraprendere una difficile ritirata attraverso le montagne spagnole coperte di neve; nonostante le gravi perdite, i britannici riuscirono a raggiungere il porto di [[La Coruña]] ed a reimbarcarsi alla volta della Gran Bretagna, anche se lo stesso Moore rimase ucciso nella [[battaglia di La Coruña]] il [[16 gennaio]] [[1809]]<ref>[[#Haythornthwaite|Haythornthwaite]], vol. 51, pp. 5 - 10</ref>. Con la situazione ristabilita, Napoleone lasciò la Spagna per rientrare a Parigi il [[23 gennaio]] 1809, lasciando la conduzione delle restanti operazioni militari nella penisola iberica ai suoi marescialli.
 
Il rientro anticipato dell'imperatore dalla Spagna era stato richiesto dai recenti preparativi militari messi in atto dall'Austria: fin dalla sconfitta nel conflitto del [[1805]], l'impero asburgico aveva dedicato molte energie a ricostruire e modernizzare le sue forze armate, in attesa dell'opportunità favorevole per riguadagnare la posizione di potere in Europa strappatagli dalla Francia<ref name=Castle-p7>[[#Castle|Castle]], p. 7</ref>. Il momento propizio sembrò manifestarsi sul finire del 1808: le sconfitte di Bailén e Vimeiro avevano dimostrato che le armate francesi non erano invincibili, e con gran parte della ''Grande Armée'' inviata in Spagna l'Austria poteva sperare almeno in una parità numerica in caso di scontro in Germania<ref name=Castle-p7 />; vi era inoltre la speranza che un intervento austriaco avrebbe provocato tra i tedeschi una insurrezione anti-francese sul modello spagnolo<ref name=PhilipH-vol39-pp10-14>[[#Haythornthwaite|Haythornthwaite]], vol. 39, pp. 10 - 14</ref>. Come per la Prussia nel 1806, la corte austriaca si trovò divisa tra i favorevoli al conflitto (guidati dall'imperatrice [[Maria Ludovica d'Asburgo-Este]] e dal ministro degli esteri [[Johann Philipp Karl Joseph von Stadion|von Stadion]]) ed i contrari (tra cui si colocava il comandante in capo dell'esercito, l'[[arciduca]] [[Carlo d'Asburgo-Teschen]], convinto che l'Austria non fosse ancora militarmente preparata ad un confronto con la Francia)<ref name=PhilipH-vol39-pp10-14 />; solo dopo lunghe esitazioni l'imperatore [[Francesco II del Sacro Romano Impero|Francesco I]] decise per la dichiarazioneguerra. Nel febbraio del 1809, Austria e Regno Unito siglarono il trattato di alleanza che diede vita alla [[quinta coalizione]]: i britannici promisero di inviare un contingente nella Germania settentrionale per distrarre truppe francesi dal teatro principale, mentre la Prussia si disse disponibile ad inviare contingenti in appoggio ai coalizzati; più ambiguo era il ruolo della Russia, formalmente alleata dei francesi: era quasi certo tuttavia che non avrebbe assunto un ruolo attivo in caso di conflitto<ref name=PhilipH-vol39-pp10-14 />. Napoleone era stato informato dei preparativi bellici austriaci fin dal gennaio del 1809, ma aveva scelto di non recarsi personalmente in Germania, per paura che la sua presenza spingesse i coalizzati ad agire immediatamente<ref name=PhilipH-vol39-pp10-14 />; Napoleone aveva invece bisogno di tutto il tempo che riusciva ad ottenere per preparare le sue truppe al conflitto. La necessità di dover condurre una guerra su due fronti principali (in Germania ed in Spagna) spinse l'imperatore ad ordinare il richiamo anticipato di nuove classi di leva (rendendo così la coscrizione ancora più impopolare di quanto fosse stato prima)<ref>[[#Haythornthwaite|Haythornthwaite]], vol. 40, pp. 3</ref>, ma, soprattutto, ad affidarsi ancora di più alle truppe fornite dai suoi alleati: se prima di allora queste venivano usate principalmente per ruoli secondari o di presidio, per la campagna del 1809 vennero invece dispiegate in prima linea, all'interno di unità francesi o in propri corpi autonomi<ref>[[#Castle|Castle]], p. 19</ref>.
 
 
 
La guerra ebbe inizio il [[10 aprile]] 1809, quando l'esercito austriaco dell'arciduca Carlo invase la [[Baviera]], membro della Confederazione del Reno; forze austriache minori venero inviate ad attaccare gli alleati francesi in Polonia ed in Italia. Le forze francesi erano piuttosto sparpagliate, ma gli austriaci non riuscirono ad approfittare della situazione, rallentati dal clima avverso; il [[17 aprile]] Napoleone arrivò sul teatro delle operazioni, e si diede subito da fare per preparare la controffensiva. Dopo alcuni scontri preliminari, i due eserciti si affrontarono il [[22 aprile]] nella [[battaglia di Eckmühl]]: gli austriaci furono sconfitti, ma l'arciduca Carlo riuscì ad organizzare un riuscito ripiegamento sulla riva settentrionale del [[Danubio]], salvando il suo esercito dalla distruzione<ref>[[#Castle|Castle]], p. 28</ref>.