Utente:Franz van Lanzee/Sandbox 2: differenze tra le versioni

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Il rientro anticipato dell'imperatore dalla Spagna era stato richiesto dai recenti preparativi militari messi in atto dall'Austria: fin dalla sconfitta nel conflitto del [[1805]], l'impero asburgico aveva dedicato molte energie a ricostruire e modernizzare le sue forze armate, in attesa dell'opportunità favorevole per riguadagnare la posizione di potere in Europa strappatagli dalla Francia<ref name=Castle-p7>[[#Castle|Castle]], p. 7</ref>. Il momento propizio sembrò manifestarsi sul finire del 1808: le sconfitte di Bailén e Vimeiro avevano dimostrato che le armate francesi non erano invincibili, e con gran parte della ''Grande Armée'' inviata in Spagna l'Austria poteva sperare almeno in una parità numerica in caso di scontro in Germania<ref name=Castle-p7 />; vi era inoltre la speranza che un intervento austriaco avrebbe provocato tra i tedeschi una insurrezione anti-francese sul modello spagnolo<ref name=PhilipH-vol39-pp10-14>[[#Haythornthwaite|Haythornthwaite]], vol. 39, pp. 10 - 14</ref>. Come per la Prussia nel 1806, la corte austriaca si trovò divisa tra i favorevoli al conflitto (guidati dall'imperatrice [[Maria Ludovica d'Asburgo-Este]] e dal ministro degli esteri [[Johann Philipp Karl Joseph von Stadion|von Stadion]]) ed i contrari (tra cui si colocava il comandante in capo dell'esercito, l'[[arciduca]] [[Carlo d'Asburgo-Teschen]], convinto che l'Austria non fosse ancora militarmente preparata ad un confronto con la Francia)<ref name=PhilipH-vol39-pp10-14 />; solo dopo lunghe esitazioni l'imperatore [[Francesco II del Sacro Romano Impero|Francesco I]] decise per la guerra. Nel febbraio del 1809, Austria e Regno Unito siglarono il trattato di alleanza che diede vita alla [[quinta coalizione]]: i britannici promisero di inviare un contingente nella Germania settentrionale per distrarre truppe francesi dal teatro principale, mentre la Prussia si disse disponibile ad inviare contingenti in appoggio ai coalizzati; più ambiguo era il ruolo della Russia, formalmente alleata dei francesi: era quasi certo tuttavia che non avrebbe assunto un ruolo attivo in caso di conflitto<ref name=PhilipH-vol39-pp10-14 />. Napoleone era stato informato dei preparativi bellici austriaci fin dal gennaio del 1809, ma aveva scelto di non recarsi personalmente in Germania, per paura che la sua presenza spingesse i coalizzati ad agire immediatamente<ref name=PhilipH-vol39-pp10-14 />; Napoleone aveva invece bisogno di tutto il tempo che riusciva ad ottenere per preparare le sue truppe al conflitto. La necessità di dover condurre una guerra su due fronti principali (in Germania ed in Spagna) spinse l'imperatore ad ordinare il richiamo anticipato di nuove classi di leva (rendendo così la coscrizione ancora più impopolare di quanto fosse stato prima)<ref>[[#Haythornthwaite|Haythornthwaite]], vol. 40, pp. 3</ref>, ma, soprattutto, ad affidarsi ancora di più alle truppe fornite dai suoi alleati: se prima di allora queste venivano usate principalmente per ruoli secondari o di presidio, per la campagna del 1809 vennero invece dispiegate in prima linea, all'interno di unità francesi o in propri corpi autonomi<ref>[[#Castle|Castle]], p. 19</ref>.
 
La guerra ebbe inizio il [[10 aprile]] 1809, quando l'esercito austriaco dell'arciduca Carlo invase la [[Baviera]], membro della Confederazione del Reno; forze austriache minori venero inviate ad attaccare gli alleati francesi in Polonia ed in Italia. Le forze francesi erano piuttosto sparpagliate, ma gli austriaci non riuscirono ad approfittare della situazione, rallentati dal clima avverso; il [[17 aprile]] Napoleone arrivò sul teatro delle operazioni, e si diede subito da fare per preparare la controffensiva. Dopo alcuni scontri preliminari, i due eserciti si affrontarono il [[22 aprile]] nella [[battaglia di Eckmühl]]: gli austriaci furono sconfitti, ma l'arciduca Carlo riuscì ad organizzare un riuscito ripiegamento sulla riva settentrionale del [[Danubio]], salvando il suo esercito dalla distruzione<ref>[[#Castle|Castle]], p. 28</ref>. Napoleone seguì quindi il corso del fiume fino a [[Vienna]], che si arrese il [[13 maggio]] dopo un breve bombardamento; l'esercito di Carlo si trovava a nord della città, sull'altra sponda del Danubio, e Napoleone lo attaccò il [[21 maggio]], dando inizio alla [[battaglia di Aspern-Essling]]: gli sforzi dei francesi furono gravemente ostacolati dal fatto che tutte le truppe ed i rifornimanti dovevano transitare attraverso un unico ponte sul fiume. La battaglia in sé, terminata il pomeriggio del [[22 maggio]], si concluse con uno stallo, ma le forze francesi, a corto di rifornimenti, ripiegarono quella sera stessa oltre il fiume: l'arciduca Carlo era riuscito ad infliggere a Napoleone la sua prima sconfitta in una battaglia campale<ref>[[#Castle|Castle]], p. 53</ref>. Gli austriaci speravano che la sconfitta inducesse i francesi a stipulare un trattato di pace<ref>[[#Castle|Castle]], p. 55</ref>, ma il primo pensiero di Napoleone divenne quello di vendicare lo smacco; il [[5 luglio]], dopo una lunga preparazione, la ''Grande Armée'' attraversò di nuovo il Danubio, impegnando l'armata austriaca nella [[battaglia di Wagram]]: i francesi ottennero una vittoria netta e decisiva, ma ancora una volta Carlo riuscì a salvare la sua armata dall'annientamento<ref>[[#Castle|Castle]], p. 85</ref>. Un armistizio venne stipulato tra i due comandanti l'[[11 luglio]], ma passarono diversi mesi prima di arrivare ad un trattato di pace definitivo, principalmente perché gli austriaci confidavano in un intervento dei loro alleati; le loro speranze vennero ben presto deluse: la Prussia inviò solo poche migliaia di volontari, la Russia mantenne un atteggiamento ostile verso l'Austria, e l'attacco diversivo britannico si concretizzò in uno [[spedizione Walcheren|sbarco in Olanda]] ai primi di agosto, che si risolse in un nulla di fatto. La [[pace di Schönbrunn]] venne infine firmata il [[14 ottobre]] 1809: l'Austria perse diversi territori a vantaggio della Francia, della Baviera e del ducato di Vrasavia, venne costretta a pagare una pesante indennità di guerra, ad aderire al blocco continentale ed a ridurre considerevolmente l'ammontare delle sue forze armate<ref>[[#Castle|Castle]], p. 90</ref>.