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|1994|{{Calcio Textil Mandiyu<!--|A-->}}|
|1995|{{Calcio Racing Avellaneda<!--|A-->}}|
|2008- 2010|{{Naz|CA|ARG}}|
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|vittorie=
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|PostNazionalità= , di ruolo [[Centrocampista_offensivo#Offensivi|centrocampista offensivo]] ed [[attaccante]], capitano della [[Nazionale di calcio dell'Argentina|Nazionale argentina di calcio]] vincitrice del [[Campionato mondiale di calcio 1986|Mondiale del 1986]]
}}
Ha partecipato a quattro diverse edizioni dei mondiali: [[Campionato mondiale di calcio 1982|1982]], [[Campionato mondiale di calcio 1986|1986]], [[Campionato mondiale di calcio 1990|1990]], [[Campionato mondiale di calcio 1994|1994]], andando a segno in tutte tranne nel 1990<ref>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/miscellaneous/maradona-intl.html|titolo=Maradona International Appearances|editore=[[RSSSF.com]]|accesso=02-11-2009|lingua=en}}</ref>. I suoi 91 match e 34 reti con la Nazionale argentina hanno costituito un record per diverso tempo, successivamente battuto da altre importanti figure del calcio argentino come [[Javier Zanetti]] e [[Gabriel Batistuta]]<ref>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/miscellaneous/arg-recintlp.html|titolo=StatisticheArgentina della- NazionaleRecord argentinaInternational Players|editore=[[RSSSF.com]]|02-11-2009|lingua=en}}</ref>. A prescindere da ciò, la [[Federazione calcistica dell'Argentina]] (AFA) gli ha assegnato nel [[1993]] il titolo di "Miglior Calciatore Argentino di sempre"<ref>{{cita web|url=http://www.clarin.com/diario/2000/10/29/d-06615.htm|titolo=40 Maradonas|editore=Clarìn.com|data=29-10-2000|accesso=14-11-2009|lingua=es}}</ref>.
 
Noto anche come ''El Pibe de Oro'' (''Il Ragazzo d'Oro''), considerato tra i più talentuosi calciatori di tutti i tempi, ha militato nell'[[Argentinos Juniors]], nel [[Boca Juniors]], nel [[Futbol Club Barcelona|Barcellona]], nel [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]], nel [[Sevilla Fútbol Club|Siviglia]] e, in una breve parentesi, nel [[Club Atlético Newell's Old Boys|Newell's Old Boys]] in una carriera da professionista più che ventennale. Alla fine del [[2000]] è stato eletto da un sondaggio popolare indetto dalla [[FIFA]] ''miglior calciatore di tutti i tempi'' col 53,6% dei voti<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2000/dicembre/11/Maradona_come_Pele_calcio_premia_co_0_0012116029.shtml|titolo=Maradona come Pelè|editore=Corriere.it|data=11-12-2000|accesso=02-11-2009}} Maradona è stato scelto da un sondaggio pubblico su Internet, Pelé invece da una "giuria specialistica" nominata dalla FIFA.</ref><ref>{{cita web|url=http://sportsillustrated.cnn.com/soccer/news/2000/12/11/pele_maradona/|titolo=Pelè and Maradona win FIFA century award|editore=Sports Illustrated|data=11-12-2000|accesso=02-11-2009|lingua=en}}</ref>. Fu inoltre eletto [[World_Soccer#Calciatore_dell.27anno|Calciatore dell'anno]] nel [[1986]] dalla rivista inglese [[World Soccer]]<ref>{{cita web|url=http://www.worldsoccer.com/Awards/archive.php|titolo=World Soccer Awards|editore=WorldSoccer.com|accesso=02-11-2009|lingua=en}}</ref> e occupa la 2ª posizione nella speciale classifica dei migliori calciatori del [[XX secolo]] pubblicata dalla stessa rivista<ref>{{cita web|url=http://www.englandfootballonline.com/TeamHons/HonsWldSocPlyrsCent.html|titolo=World Soccer's Players of the Century|editore=EnglandFootballOnline.com|accesso=02-11-2009|lingua=en}}</ref>.
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==== Argentinos Juniors ====
[[File:Maradona1980.jpg|thumb|left|Maradona nel 1980 con la maglia dell'Argentinos Juniors]]
Maradona iniziò la sua carriera professionistica nell'Argentinos Juniors, debuttando il [[20 ottobre]] [[1976]] nella partita contro il [[Club Atlético Talleres|Talleres de Córdoba]]<ref name=sitoargentinosj>{{cita web|url=http://www.argentinosjuniors.com.ar/ficha_gloria.php?id=3|titolo=Glorias - Maradona|editore=ArgentinosJuniors.com.ar|accesso=05-11-2009|lingua=es}}</ref><ref name=argentinosj>{{cita web|url=http://www.diegomaradona.com/historia/argjrs/arg_set.html|titolo=Storia - Argentinos Juniors|editore=DiegoMaradona.com|accesso=02-11-2009|lingua=es}}</ref>, dieci giorni prima di compiere sedici anni. Entrò infatti in campo all'inizio del secondo tempo al posto di Giacobetti, indossando la maglia numero 16<ref name=argentinosj/><ref name=favolamaradona4>{{cita web|url=http://www.napoli.com/viewarticolo.php?articolo=630|titolo=La Favola di Maradona - 4ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=08-11-2009}}</ref>. Poco prima di farlo esordire l'allora allenatore dell'Argentinos Juniors, Juan Carlos Montes, gli disse: "''Vai Diego, gioca come sai... E se possibile fai un tunnel''"<ref name=sitoargentinosj/><ref name=argentinosj/><ref>{{Cita|Maradona|p.15}} - Frase esatta: "''Vaya, Diego, juegue como usted sabe... Y si puede, tire un caño''"</ref>: in tutta risposta, Maradona fece subito un tunnel al primo avversario che gli si parò davanti, Juan Domingo Patricio Cabrera<ref name=argentinosj/>. Il giorno dopo, il magazine sportivo ''El Gráfico'' nella sintesi della partita lo defìni "sorprendente, molto abile e intelligente" assegnandogli come voto 7, nonostante avesse giocato solo 45 minuti<ref name=argentinosj/>. La prima partita da titolare fu contro il Newell's Old Boys<ref name=favolamaradona4/>, mentre i primi gol arrivarono il [[14 novembre]], con una doppietta al [[San Lorenzo (Argentina)|San Lorenzo]]<ref name=favolamaradona4/><ref>{{Cita|Maradona|p.15}}</ref>. Dai primi spezzoni di partita a diventare titolare fisso il passo fu breve: nel [[Campionato Metropolitano]] del [[1977]] (il primo dopo il suo debutto) giocò infatti 37 partite consecutive da titolare<ref name=argentinosj/>. Negli anni successivi diventò [[capocannoniere]] del Campionato Metropolitano per 3 anni consecutivi: [[1978]] (a parimerito con Luis Andreuchi<ref name=goleadorserieaarg>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/tablesa/argtops.html|titolo=Cannonieri del campionato argentino|editore=[[RSSSF.com]]|accesso=088-11-2009|lingua=en}}</ref>), [[1979]] (a parimerito con [[Élio Sergio Fortunato]]<ref name=goleadorserieaarg/>) e soprattutto [[1980]]<ref name=goleadorserieaarg/> quando portò la squadra al 2° posto<ref name=argentina7180>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/tablesa/arghist-pro1970s.html|titolo=Campionati argentini dal 1971 al 1980|editore=[[RSSSF.com]]|accesso=088-11-2009|lingua=en |}}</ref>. Fu anche goleador del [[Campionato Nacional]] nel [[1979]]<ref name=goleadorserieaarg/> e nel [[1980]]<ref name=goleadorserieaarg/>.
{{nota
|titolo=La sfida contro Hugo Gatti
|contenuto=In una partita del Campionato Nacional [[1980]], contro il Boca Juniors, avvenne un fatto che rese Maradona ancora più celebre: fu infatti preso di mira dallo storico portiere dei ''Bosteros'', [[Hugo Gatti]], che cercò di sminuirlo dichiarando al giornale ''La Razón'': "''gioca abbastanza bene, ma i giornali tendono ad esaltarne le doti''" e che "''ha la tendenza ad ingrassare''"<ref name=maradonapag24>{{Cita|Maradona|p.24}}</ref>. Il suo manager Cyterszpiler, riportandogli l'intervista, gli disse:"''Fagli due gol e chiudiamo qui la faccenda, no?'', al che Maradona rispose:"''No, Jorge, no... Due no: gliene faccio quattro''"<ref>{{Cita|Maradona|p.25}}</ref>. E il [[9 novembre]] gli segnò proprio quattro gol: il primo su rigore, il secondo con una punizione battuta quasi dalla linea di fondo, il terzo con un tocco morbido di sinistro e il quarto con una punizione dal limite<ref>{{Cita|Maradona|p.26}}</ref><ref>{{Cita|La Gazzetta dello Sport|3m,45s.}}</ref>.}}
Durante la sua permanenza all'Argentinos Juniors, vinse per due volte consecutive il [[Pallone d'Oro sudamericano]], il premio che spetta al miglior giocatore del continente, rispettivamente nel [[1979]] e nel [[1980]]<ref>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/miscellaneous/sam-poy.html|titolo=South American Player of the Year|editore=[[RSSSF.com]]|accesso=055-11-2009|lingua=en}}</ref>.
Una simile ascesa nel calcio sudamericano non fu ignorata dalle grandi squadre internazionali: già nel [[1978]] arrivarono le prime offerte del [[Futbol Club Barcelona|Barcellona]] e dei [[New York Cosmos]], respinte però dalla dirigenza dell'Argentinos<ref name=levinskypag31>{{Cita|Levinsky|p.31}}</ref>; nuove offerte del Barcellona, della [[Juventus]] e dello [[Sheffield United Football Club|Sheffield]] (ed anche, come si saprà più tardi, del [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]]) furono rifiutate nel [[1979]]<ref name=favolamaradona5>{{cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=635|titolo=La Favola di Maradona - 5ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=06-11-2009}}</ref>. L'[[Federazione calcistica dell'Argentina|AFA]], per evitare che i talenti argentini emigrassero nei campionati stranieri (nonchè su pressione dell'allora [[Commissario tecnico|CT]] della [[Nazionale di calcio dell'Argentina|Selección]] [[César Luis Menotti]]), diramò una lista di giocatori intrasferibili all'estero valida fino al termine dei [[Campionato mondiale di calcio 1982|Mondiali del 1982]]: in questa lista era presente anche Maradona<ref name=levinskypag31/>. Ciò vieterà la sua cessione nel [[1980]], quando a giugno il Barcellona raggiunse l'intesa con l'Argentinos per 10 milioni di dollari, mentre la [[Juventus]] aveva trovato l'accordo con il procuratore Cyterszpiler<ref>{{Cita|Levinsky|p.33}}</ref>. Rimanendo però solo la possibilità di trasferirsi in una squadra argentina si fece avanti il [[Club Atlético River Plate|River Plate]], società dotata di una ottima disponibilità finanziaria, che fece una forte pressione alla dirigenza dell'Argentinos per assicurarsi il suo cartellino. La chiara ed esplicita volontà di Maradona era giocare nel Boca Juniors, il quale però non pareva avere la possibilità economica necessaria per l'acquisto. Ma il desiderio (sia di Maradona che del padre<ref name=favolamaradona6>{{cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=641|titolo=La Favola di Maradona - 6ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=06-11-2009}}</ref>) di vestire la maglia del Boca risolveranno la partita a favore dei ''Bosteros'': rifiutata l'offerta del River Plate, nel febbraio [[1981]] fu annunciato il trasferimento di Maradona al Boca con la formula del prestito con diritto di riscatto, valido fino al [[30 giugno]] [[1982]], per una cifra pari a 4 miliardi di [[Lira italiana|lire]]<ref name=favolamaradona6/><ref>{{Cita|Levinsky|p.34}}</ref>. L'ingaggio di Maradona fu di 600 milioni, più 310 milioni di stipendo all'anno per due anni, premi vari per 250 milioni di lire e ulteriori 600 milioni di premio per le amichevoli<ref name=favolamaradona6/>.
 
==== Il Boca Juniors ====
[[File:Boca diego retro.jpg|thumb|175px|Maradona con la maglia del Boca]]
Al Boca i rapporti non iniziarono per il verso giusto: l'allenatore [[Silvio Marzolini]] puntualizzò subito che per Maradona non ci sarebbe stato alcun tipo di "favoritismo"<ref name=favolamaradona7>{{cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=645|titolo=La Favola di Maradona - 7ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=07-11-2009}}</ref>, i dirigenti ponevano molta pressione allo spogliatoio<ref name=favolamaradona7/> e i tifosi, pur premendo per farlo diventare capitano, dopo qualche partita poco entusiasmante minacciarono di morte i giocatori qualora non si fossero impegnati a vincere il campionato<ref>{{Cita|Maradona|p.34}}</ref>. Per celebrare l'acquisto di Maradona fu organizzata un'amichevole contro l'Argentinos, il [[20 febbraio]] [[1981]]: Maradona giocò il primo tempo con i vecchi compagni e la ripresa con il Boca. Davanti a 25.000 spettatori, l'amichevole finì 3-2 per i ''Bichos Colorados'' con un gol segnato da Maradona per la sua vecchia squadra<ref name=favolamaradona7/>. Due giorni dopo ci fu il debutto ufficiale alla [[Bombonera]]: il Boca vinse contro il Talleres de Córdoba per 4-1 (curiosamente, la stessa squadra contro cui esordì con la maglia dell'Argentinos Juniors), con Maradona che andò a segno siglando due rigori<ref name=favolamaradona7/>. Uno strappo muscolare lo fermò per quattro giornate<ref name=favolamaradona7/>, ma al suo rientro guidò il Boca alla vittoria nella classica contro il River Plate (vittoria per 3-0 il [[10 aprile]]) e alla conquista del [[Campionato Metropolitano]] [[1981]], segnando 17 reti<ref name=rsssfarg81>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/tablesa/arghist-pro1980s.html|titolo=Campionato Argentino 1981|editore=[[RSSSF.com]]|accesso=077-11-2009|lingua=en}}</ref>. Nella seconda parte della stagione Maradona segnò 11 gol in 12 partite, portando il Boca fino ai quarti di finale del Campionato Nacional, dove furono però sconfitti dal [[Club Atlético Vélez Sársfield|Vélez]]<ref name=rsssfarg81/>. Maradona giocò le ultime partite nel febbraio [[1982]] contro il Racing, l'Independiente e il River Plate in un torneo valido per la Copa de Oro<ref>{{Cita|Maradona|p.38}}</ref>, prima di andare in ritiro con la Nazionale per i [[Campionato mondiale di calcio 1982|Mondiali del 1982]].
 
La squadra argentina (in forte difficoltà economica per l'esborso dovuto al prestito di Maradona e per l'alta inflazione che colpiva in quegli anni l'Argentina) non riusciva però a trovare il denaro necessario per l'acquisto definitivo: per riscattarlo, il Boca avrebbe dovuto pagare altri 4 miliardi di lire all'Argentinos entro il 1982<ref name=favolamaradona8>{{cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=665|titolo=La Favola di Maradona - 8ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=07-11-2009}}</ref><ref name=levinskypag39>{{Cita|Levinsky|p.39}}</ref>. Il club organizzò pertanto una tournée di amichevoli imponente con lo scopo di fare cassa: prima un quadrangolare in [[Costa d'Avorio]]<ref name=favolamaradona8/><ref>{{Cita|Levinsky|p.36}}</ref>, poi nel gennaio [[1982]] addirittura 8 partite in 21 giorni in giro per il mondo a [[Los Angeles]], [[Hong Kong]], [[Malesia]], [[Messico]], [[Guatemala]] e [[Giappone]]<ref name=favolamaradona8/>. Fu addirittura organizzata una [[Riffa (diritto)|riffa]] in accordo con il governatore provinciale<ref name=levinskypag35>{{Cita|Levinsky|p.35}}</ref>, senza successo: il Boca dovette privarsi di Maradona, il cui cartellino tornò ad essere di proprietà dell'Argentinos, anche se una quota di una eventuale cessione sarebbe comunque andata ai ''Bosteros''<ref name=levinskypag35/><ref name=favolamaradona8/>. La cessione in realtà era praticamente certa perchè le casse dell'Argentinos, come quelle del Boca, erano vuote<ref name=levinskypag35/><ref name=favolamaradona8/>. Arrivò per prima un'offerta del [[Santos Futebol Clube|Santos]] per 7 milioni di dollari<ref name=levinskypag35/>, ma contemporaneamente tornò alla carica il Barcellona che trovò l'accordo sia con l'Argentinos che con il Boca: la cifra complessiva del trasferimento fu pari a 15 miliardi di [[Lira_italiana|lire]], di cui 7 miliardi e mezzo all'Argentinos, 2 miliardi e mezzo al Boca Juniors e 5 miliardi a Maradona tra ingaggio, stipendi spalmati negli anni e sponsor (premi esclusi)<ref name=favolamaradona8/><ref name=levinskypag39/>. Fu il trasferimento più costoso della storia del calcio<ref name=favolamaradona8/> e Maradona divenne il giocatore più pagato di quegli anni<ref name=levinskypag40>{{Cita|Levinsky|pp.39-40}}</ref>. Il tutto venne reso pubblico il [[4 giugno]] [[1982]] ma potè essere effettivo soltanto dopo i [[Campionato_mondiale_di_calcio_1982|Mondiali]], a seguito della già citata lista degli instraferibili all'estero disposta dalla AFA<ref name=favolamaradona8/><ref name=levinskypag40/>.
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L'esordio in [[Serie A 1984-1985|Serie A]] fu il [[16 settembre]] [[1984]] in [[Hellas_Verona|Verona]] - Napoli, persa per 3-1<ref name=statssitonapoli>{{cita web|url=http://www.diegomaradona.com/historia/estadisticas/est_nap.html|titolo=Statistiche - Napoli|editore=DiegoMaradona.com|accesso=16-11-2009|lingua=es}}</ref>, mentre il primo gol fu segnato alla [[Unione Calcio Sampdoria|Sampdoria]] su calcio di rigore nella giornata successiva, il [[23 settembre]]<ref name=statssitonapoli/>.
Le aspettative iniziali furono però in gran parte disattese. Mal supportato da una squadra di non eccellente valore (nonostante gli ulteriori innesti di [[Salvatore Bagni|Bagni]] e [[Daniel Bertoni|Bertoni]] e l'esordio di alcuni promettenti giovani della Primavera), Maradona dimostrò quasi esclusivamente le proprie grandi capacità (come nella tripletta realizzata alla Lazio il [[24 febbraio]] [[1985]]<ref>{{Cita|Sfide|21m,5s.}}</ref>), ma il solo suo contributo non permise alla squadra di raggiungere grandi traguardi. Il Napoli guidato da [[Rino Marchesi]] disputò infatti un brutto girone di andata, conquistando solo 9 punti<ref name=maradonapag51>{{Cita|Maradona|p.51}}</ref>: lo spartiacque della stagione fu la partita contro l'[[Udinese Calcio|Udinese]], in quello che era in pratica uno scontro valido per la salvezza.
Il presidente Ferlaino dispose un ritiro prepartita fatto, oltre che di allenamenti, di riunioni nelle quali era coinvolta tutta la squadra: furono chiarite le divergenze e appianate le discussioni<ref>{{Cita|Levinsky|pp.55-56}}</ref><ref name=favolamaradona21>{{cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=804|titolo=La Favola di Maradona - 21ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=16-11-2009}}</ref>. Il risultato fu la vittoria in casa per 4-3 il [[6 gennaio]] [[1985]], con doppietta di Maradona e Bertoni<ref name=maradonapag51/>; fino alla fine del campionato il Napoli perse una sola partita<ref name=favolamaradona21/>, terminando la stagione in 8ª posizione a 3 punti dalla qualificazione alla Coppa UEFA<ref name=stagione8485rsssf>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/tablesi/ital85.html|titolo=Serie A 1984-1985|editore=[[RSSSF.com]]|accesso=16-11-2009|lingua=en}}</ref>. Maradona fu il capocannoniere della squadra con 14 reti<ref name=statssitonapoli/>. In [[Coppa Italia 1984-1985|Coppa Italia]] la squadra superò la fase a gironi ma negli ottavi di finale arrivò l'eliminazione per mano del [[Milan]]<ref>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/tablesi/italcup85.html|titolo=Coppa Italia 1984-1985|editore=[[RSSSF.com]]|accesso=17-11-2009|lingua=en}}</ref>.
 
Era chiaro che da solo Maradona non avrebbe portato il Napoli a grandi risultati e la società dovette subito correre ai ripari. Lo stesso Maradona chiese alla società di vendere i giocatori che erano fischiati dai tifosi e consigliò l'acquisto di [[Alessandro Renica]], libero della [[Sampdoria]]<ref name=maradonapag52>{{Cita|Maradona|p.52}}</ref>. Ulteriori rinforzi di una certa caratura furono l'attaccante [[Bruno Giordano]] (acquistato dalla [[Società Sportiva Lazio|Lazio]], retrocessa in B e colpita dallo scandalo scommesse), il regista [[Eraldo Pecci]] e il portiere [[Claudio Garella]] (vincitore dello Scudetto l'anno precedente con il [[Hellas Verona|Verona]]): non mancò l'apporto di nuovi giovani prelevati dalla Primavera, tra i quali [[Ciro Ferrara]] e [[Francesco Baiano]]. Ci fu inoltre l'arrivo come manager di [[Italo Allodi]] e l'approdo in panchina di [[Ottavio Bianchi]] al posto di Rino Marchesi: il nuovo allenatore fu però considerato da Maradona un tipo freddo ed autoritario<ref name=maradonapag52/>. Nello stesso periodo Guillermo Coppola divenne il suo nuovo manager al posto di Jorge Cyterszpiler<ref name=maradonapag52/>.
 
L'apporto dei nuovi giocatori e l'ottima intesa immediatamente creatasi tra Maradona (ormai capitano<ref name=favolamaradona23>{{cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=858|titolo=La Favola di Maradona - 23ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=17-11-2009}}</ref>) e Giordano portarono un grosso miglioramento alle trame di gioco, ma nonostante ciò il Napoli fu eliminato nella fase a gironi della [[Coppa Italia 1985-1986|Coppa Italia]]<ref>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/tablesi/italcup86.html|titolo=Coppa Italia 1985-1986|editore=[[RSSSF.com]]|accesso=17-11-2009|lingua=en}}</ref>. In campionato la squadra da battere risultò subito la [[Juventus]] di [[Michel Platini]], allenata da [[Giovanni Trapattoni]], che conquistò 8 vittorie di fila nelle prime 8 giornate. Lo scontro diretto contro i bianconeri il [[3 novembre]] [[1985]] fu deciso proprio da Maradona, che diede la vittoria ai suoi con un calcio di punizione a due dall'interno dell'area di rigore, con la barriera posta a poco più di 5 metri<ref>{{Cita|Sfide|27m,42s.}}</ref>. Due settimane prima, il [[20 ottobre]], Maradona aveva siglato un'altra rete di ottima fattura contro il Verona (vittoria per 5-0), con un pallonetto da oltre 35 metri<ref name=golverona50>{{Cita|Sfide|52m,1s.}}</ref>. Grazie anche a queste sue prodezze, il girone di andata si chiuse con il Napoli secondo a 6 punti dalla Juventus capolista. Nel girone di ritorno la Juve cominciò a zoppicare e favorì la parziale rimonta della [[Associazione Sportiva Roma|Roma]] guidata da [[Roberto Pruzzo]], mentre il Napoli vinse diverse partite importanti (come contro l'[[Inter]] per 0-1 e contro il [[Milan]] per 2-1) ma fu rallentato dai troppi pareggi. Alla fine la Juventus vinse il campionato con 4 punti sulla Roma e 6 sul Napoli, giunto terzo e quindi qualificato per la [[Coppa UEFA]]<ref>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/tablesi/ital86.html|titolo=Serie A 1985-1986|editore=[[RSSSF.com]]|accesso=17-11-2009|lingua=en}}</ref>, con Maradona nuovamente capocannoniere della sua squadra con 11 reti<ref name=statssitonapoli/>.
 
==== Il ''double'' Campionato / Coppa Italia ====
Dopo il vittorioso Mondiale del 1986, Maradona era considerato tra i più forti giocatori al mondo mentre il Napoli, rinforzato dall'arrivo di nuovi giocatori tra cui [[Fernando De Napoli]] e [[Andrea Carnevale]], veniva ormai dato come una seria pretendente allo scudetto. Arrivò però l'inaspettata eliminazione nei 32esimi di finale di Coppa UEFA contro i francesi del [[Toulouse Football Club|Tolosa]]: nonostante una vittoria all'andata per 1-0 con gol di Carnevale (giocata al San Paolo il [[17 settembre]]), nel ritorno a Tolosa il [[2 ottobre]] i francesi pareggiarono i conti e si finì pertanto ai calci di rigore. Giordano, [[Moreno Ferrario|Ferrario]] e Renica non fallirono dal dischetto, Bagni si fece parare il tiro mentre i francesi non commisero errori. L'ultimo rigore tirato da Maradona colpì il palo, sancendo l'eliminazione della squadra partenopea dalla competizione<ref name=favolamaradona30>{{Cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=954|titolo=La Favola di Maradona - 30ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=18-11-2009}}</ref><ref>{{Cita|Maradona|p.54}}</ref>.
[[Immagine:Napoli 1986-87.jpg|thumb|left|280px|Napoli Campione d'Italia e vincitore della Coppa Italia 1986-1987: Maradona, seduto in prima fila, è il terzo da sinistra]] In [[Serie A 1986-1987|campionato]] la lotta fu nuovamente contro la Juventus guidata da Platini e con in panchina l'ex Rino Marchesi. Nello scontro diretto del [[9 novembre]] al [[Stadio Olimpico (Torino)|"Comunale" di Torino]] le due squadre si trovarono appaiate al primo posto. La Juventus andò in vantaggio grazie ad un gol di [[Michael Laudrup]], ma i campani (supportati da un pubblico in gran parte napoletano nonostante la trasferta<ref name=favolamaradona31>{{cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=966|titolo=La Favola di Maradona - 31ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=18-11-2009}}</ref>) rovesciarono il risultato grazie ai gol di Ferrario, Giordano e [[Giuseppe Volpecina|Volpecina]]<ref name=rsssfital8687>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/tablesi/ital87.html|titolo=Serie A 1986-1987|editore=[[RSSSF.com]]|accesso=18-11-2009|lingua=en}}</ref>, ottenendo una vittoria che contro la [[Juventus]] a Torino mancava da ben 29 anni. Il Napoli si piazzò solitario in vetta alla classifica, laureandosi campione d'inverno con una sola sconfitta e vincendo le ultime tre giornate del girone di andata<ref name=favolamaradona32>{{cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=973|titolo=La Favola di Maradona - 32ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=18-11-2009}}</ref>. Nel girone di ritorno gli azzurri inanellarono 4 vittorie nelle prime 4 giornate (per un totale di 7 consecutive), distanziando così il gruppo degli inseguitori che comprendeva anche Inter e Milan<ref name=rsssfital8687/>. Le sconfitte subite dal Napoli a [[Milano]] (contro l'Inter per 1-0<ref name=favolamaradona32/>) e a Verona (per 3-0<ref name=favolamaradona32/>) e la contemporanea incostanza degli avversari fecero sì che il vantaggio rimanesse di 2 punti fino alle ultime giornate. La Juventus dovette rinunciare definitivamente al titolo dopo essere stata sconfitta al San Paolo per 2-1<ref name=favolamaradona32/>. Decisiva fu la vittoria il [[26 aprile]] nello scontro diretto in casa contro il Milan per 2-1 e la sconfitta dell'Inter ad [[Ascoli Piceno|Ascoli]] nella giornata successiva: a due giornate dalla fine e con 3 punti di vantaggio sui nerazzurri<ref name=favolamaradona33>{{cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=982|titolo=La Favola di Maradona - 33ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=18-11-2009}}</ref> sarebbe stato sufficiente un pareggio per avere la certezza matematica del titolo. E così fu: il [[10 maggio]] [[1987]], mentre l'Inter perse a [[Bergamo]] contro l'[[Atalanta Bergamasca Calcio|Atalanta]], il Napoli pareggiò per 1 a 1 la partita casalinga con la [[ACF Fiorentina|Fiorentina]] (con il primo gol in serie A di [[Roberto Baggio]] per i viola<ref name=favolamaradona33/>), conquistando così il primo scudetto della sua storia<ref name=favolamaradona33/>. La città intera si abbandonò all'euforia ed alla festa: Maradona, che era stato il protagonista assoluto della stagione portando la squadra a vincere un titolo fino ad allora solo immaginato da tifosi e addetti ai lavori, per il terzo anno consecutivo fu capocannoniere della squadra con 10 reti<ref name=statssitonapoli/><ref name=rsssfital8687/>.
 
Il Napoli vinse anche la sua terza [[Coppa Italia 1986-1987|Coppa Italia]], vincendo tutte le 13 gare comprese le due finali disputate contro l'Atalanta<ref>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/tablesi/italcup87.html|titolo=Coppa Italia 1986-1987|editore=[[RSSSF.com]]|accesso=18-11-2009|lingua=en}}</ref>. L'accoppiata [[Double_(calcio)#Scudetto_e_Coppa_Italia|scudetto/coppa]] fu un'impresa che fino a quel momento era riuscita solo al [[Grande Torino]] nel [[Coppa Italia 1942-1943|1943]] ed alla [[Juventus Football Club|Juventus]] nel [[Coppa Italia 1959-1960|1960]]. Bruno Giordano fu il capocannoniere della manifestazione con 10 reti<ref name=rsssfgoleadorcopit>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/tablesi/italcuptops.html|titolo=CannonieriItaly della- Coppa Italia Top Scorers|editore=[[RSSSF.com]]|accesso=18-11-2009|lingua=en}}</ref>.
 
==== La rivalità contro Milan ed Inter ====